Sono settant’anni da quando l’insurrezione antifascista e antinazista, intrecciata con l’impegno militare dei Paesi alleati, che hanno dato tante vite per la comune libertà, ha consentito di restituire l’Italia alla democrazia e di affermare la sua vocazione di pace in ambito internazionale. La Costituzione è stato il miglior frutto di quella stagione, la custode dei principi della nostra democrazia, la regola della nostra vita civile. Da allora l’Italia ha fatto un lungo viaggio ed ha subito molti cambiamenti, alcuni con il segno del miglioramento e dello sviluppo, altri con il segno della difficoltà e della stasi. Oggi la grande comunità italiana, composta sia di quelli che vivono entro i confini nazionali che di quanti vivono nel mondo, è chiamata ad unire le forze per lasciarsi alle spalle una pesante crisi economica e occupazionale. Finalmente vi sono segnali positivi che vanno consolidati con un grande sforzo di solidarietà nazionale. Nello stesso tempo, siamo impegnati a rivisitare la Carta costituzionale, senza intaccarne i principi fondamentali, per rendere l’Italia più moderna, più efficiente, più giusta. I valori della Liberazione vanno onorati e vissuti ogni giorno. Questo a me sembra il modo per reinvestire il lascito della Resistenza e trasmetterne il significato alle nuove generazioni.
Con amicizia.
Francesca La Marca
25 aprile 1945 – 25 aprile 2015: 70° Anniversario della Liberazione
Le celebrazioni alla Camera dei Deputati
La Camera e il Senato hanno celebrato la ricorrenza con una iniziativa in Aula alla Presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Senato Pietro Grasso e la Presidente della Camera, Laura Boldrini. Ospiti d’onore della cerimonia decine di anziani partigiani seduti sugli scranni di Montecitorio, accanto ai parlamentari.
ATTIVITÀ PARLAMENTARE
INTERROGAZIONE URGENTE PER RIPORTARE LA LEGALITÀ E LA SERENITÀ NELLA COMUNITÀ DI TORONTO
Ho depositato un’interrogazione urgente al Ministro degli esteri affinché sia fatta pronta e totale chiarezza sulla vicenda elettorale del COMITES di Toronto. L’iniziativa si è resa urgente per la constatazione di palesi irregolarità che avrebbero riguardato la presentazione della lista “Per l’Italia in cui crediamo”, l’unica in lizza. I fatti sono chiari. Nella circoscrizione di Toronto, alla luce della precedente gestione unitaria del COMITES (la volta precedente gli organismi di base in Canada sono stati di nomina consolare), tra tutte le principali componenti della comunità si è tentata di raggiungere un accordo per una lista rappresentativa di tutte le posizioni.
A pochi giorni dalla scadenza, una delle componenti si è tirata improvvisamente indietro dichiarando di voler fare da sola. L’impossibilità di provvedere in così poco tempo da parte delle altre componenti ha fatto in modo che la lista con il prescritto numero di firme autenticate risultasse l’unica. Nei giorni successivi, un noto esponente della comunità, il Signor Mario Marra, ha dichiarato che avendo raccolto numerose voci sul fatto che molti sottoscrittori non avrebbero mai firmato davanti a notaio o ad avvocato autorizzato ad autenticare la firma, si sarebbe recato dallo stesso autenticatore per chiedere spiegazioni e avrebbe avuto la risposta che lui non aveva autenticato nessuna firma di sottoscrittori. Della cosa, il Signor Marra ha prontamente e ripetutamente informato le autorità diplomatiche e consolari. A questa dichiarazione ha fatto seguito quella del Signor Gino Cucchi, Presidente uscente del COMITES di Toronto e sottoscrittore della lista “Per l’Italia in cui crediamo”, il quale ha detto per iscritto che lui stesso non aveva mai apposto la sua firma davanti a notaio o avvocato autenticatore. Subito dopo, altre sei persone, risultanti tra i sottoscrittori della lista, hanno dichiarato la stessa cosa, sempre per iscritto, aggiungendo anzi che nemmeno erano a conoscenza del fatto che avrebbero dovuto firmare davanti a pubblico ufficiale. Anche questa affermazione è stata portata all’attenzione delle autorità diplomatiche e consolari. Ce n’è quanto basta per considerare la presentazione della lista gravemente viziata da irregolarità e per chiedere un immediato intervento di ripristino della legalità in ordine alle procedure elettorali relative al rinnovo del COMITES di Toronto. Al di là degli aspetti formali, di per sé molto rilevanti, sono in gioco anche altre questioni di ordine sostanziale. La prima è che si sta sviluppando intorno a queste vicende una grave tensione all’interno della comunità che rischia di avvelenare il clima e i rapporti tra le diverse componenti, che in linea di massima sono stati sempre abbastanza sereni e ispirati ad un atteggiamento di collaborazione. E questo la comunità di Toronto francamente non se lo merita. La seconda è che le polemiche che si stanno sviluppando potrebbero dare alle autorità canadesi, notoriamente fredde rispetto alle ipotesi di esercizio elettorale sul proprio territorio, un’immagine distorta della situazione e indurle per il futuro a fare marcia indietro rispetto al consenso accordato in questa occasione, vanificando il paziente lavoro diplomatico che si è fatto per arrivare ad un risultato positivo. E questo non sarebbe meno preoccupante.
Ho chiesto, dunque, al Ministro degli Esteri di intervenire prontamente intanto perché sia fatta immediata chiarezza sui fatti e siano prese le dovute misure per riportare il rispetto della legge nella vicenda del rinnovo del COMITES. Ho chiesto, inoltre, quali orientamenti intenda dare ai nostri rappresentanti diplomatici affinché sia riportata la piena serenità all’interno della comunità e sia scongiurato il rischio di una reazione sfavorevole da parte delle autorità canadesi. Quando sono in gioco il rispetto della legge, lo spirito di dialogo e di collaborazione all’interno di una delle più importanti comunità del nord America e i buoni rapporti con le autorità locali credo che tutti, dal Ministro degli esteri ai rappresentanti della comunità, qualunque orientamento essi abbiano, debbano sentire il dovere di assumersi precise responsabilità e impegnarsi concretamente a riportare tra i cittadini italiani di Toronto la legalità e la serenità nei rapporti reciproci.
INTERROGAZIONE AL MINISTRO DEGLI ESTERI PER ASSICURARE LA CONTINUITÀ DELL’INSEGNAMENTO DELL’ITALIANO NEL QUEBEC
Il PICAI di Montreal, lo storico ente che da oltre quarant’anni organizza l’insegnamento della lingua e della cultura italiane a migliaia e migliaia di connazionali insediatisi nel Québec e soprattutto ai loro discendenti, deve tornare a svolgere con pienezza la sua funzione, a beneficio di una delle più importanti comunità residenti in Canada. È questo il senso di un’interrogazione che ho presentato al Ministro degli Esteri affinché si compia uno sforzo comune per superare una situazione di stallo nei rapporti tra lo stesso PICAI e le nostre autorità diplomatico-consolari.
Nel momento in cui si consolida la consapevolezza del peso che la lingua e la cultura hanno nei processi di internazionalizzazione dell’Italia, soprattutto in una fase di crisi come questa, e mentre la domanda di studio della nostra lingua si espande oltre il perimetro del nostro insediamento emigratorio, è necessario fare ogni sforzo affinché non ci siano situazioni di disimpegno e di regressione. Per la verità, in Canada sono maturate esperienze di grande valore, come quella del Centro Scuola di Toronto, che possono essere considerate esemplari a livello globale. Le nostra autorità diplomatiche e consolari, inoltre, da alcuni anni stanno perseguendo con determinazione una linea di crescente inquadramento dell’insegnamento della lingua e cultura italiane nei processi di formazione multiculturale e multilinguistica che caratterizzano il sistema canadese, facendo uno sforzo per integrare i corsi di italiano nelle scuole pubbliche e private.
Il PICAI ha operato per decenni con corsi che si svolgevano prevalentemente al di fuori dell’orario scolastico e che in ogni caso nel Québec hanno assicurato l’apprendimento del nostro idioma a intere generazioni di italodiscendenti. Sono tanti i nostri connazionali che mi hanno testimoniato questa realtà dei fatti scrivendomi direttamente. Quanto sia riconosciuta e radicata questa funzione è provato, inoltre, dalla massiva adesione che in queste settimane sta avendo una petizione lanciata a sostegno dello stesso PICAI, dopo la sospensione dei finanziamenti provenienti dal Ministero degli esteri. Ora, come dicevo, si apre una nuova prospettiva, nella quale è opportuno raccogliere le forze per ottenere dalle autorità scolastiche locali uno spazio sempre maggiore per la nostra lingua e cultura in forza del multiculturalismo e del multilinguismo che il Canada persegue da tempo. È bene che ognuno partecipi con la propria esperienza, con il bagaglio di professionalità e con la propria rete organizzativa a questo sforzo. In questo senso è bene che il PICAI continui a svolgere, assieme ad altri enti, la sua importante funzione. Per questo, ho chiesto al Ministro degli esteri di favorire una ripresa del dialogo tra le nostre autorità amministrative e lo stesso PICAI affinché si trovi il modo per superare, con reciproca comprensione, l’impasse che si è determinato e si garantisca ad una comunità importante come quella del Québec un livello adeguato di insegnamento linguistico e culturale.
IL MIO ARTICOLO PER “AMERICA OGGI”
MIGRANTI: I DRAMMI DELL’OGGI E LA SPERANZA DEL DOMANI
Non trovo parole che mi aiutino ad esprimere il dolore e il terribile senso di frustrazione che mi hanno assalito di fronte alle nuove e sempre più gravi tragedie del mare, di cui sono vittime migranti che fuggono dalla fame e dalla guerra. Di fronte ad eventi così sconvolgenti, non c’è ragionamento che possa metterci al riparo da un sentimento di vergogna e di impotenza che ci invade prima di tutto come persone, come donne e uomini non diversi dalle donne e dagli uomini che scompaiono in mare per inseguire una naturale speranza di salvezza e di miglioramento.
In quel mare, oltre ai migranti in fuga, stanno affondando l’Europa e il senso di civiltà dell’occidente, che siamo soliti invocare quando si tratta di marcare differenze e distanze da forze e movimenti che con la loro violenza stanno devastando gli equilibri proprio delle aree dalle quali questa povera gente cerca disperatamente di allontanarsi. La verità è che l’Italia è sola di fronte a questo compito immane. Gli altri Paesi, ad iniziare dai partner europei, solidarizzano a parole, mettono un po’ di soldi per le azioni di contrasto, ma rifiutano un coinvolgimento diretto. Ci hanno indotto a lasciare per strada l’esperienza di Mare Nostrum, che si era dimostrata efficace nelle azioni di soccorso, e ad assumere il progetto Triton, che privilegia la difesa delle frontiere europee, mettendo in secondo piano l’aiuto alle persone. Renzi, nel duro confronto che ha avuto dopo l’affondamento del barcone con 800 persone, ha strappato un impegno per un’azione più mirata e decisa contro i trafficanti di morte. È un passo avanti, ma solo un passo, mentre i doveri di solidarietà e civiltà si misurano a miglia di mare e a centinaia di metri di profondità. È vero che la destabilizzazione della Libia è una variabile non di poco conto in questa terribile situazione e la via maestra è quella di non compiere imprudenti forzature, ma di ricercare una soluzione concordata tra le parti in conflitto. Ma se la Libia è certamente un grave problema non può diventare un alibi per nessuno. Ecco perché non possiamo fermarci ad attestazioni di dolore e rammarico e poi girare pagina in attesa della prossima tragedia. Ognuno di noi, secondo la misura delle sue responsabilità, si faccia sentire. Messi insieme possiamo diventare un’opinione pubblica e i governi sono sempre sensibili agli orientamenti dei loro cittadini. Chiediamo che, nel momento della prova, sia data sostanza a quella civiltà e a quell’etica pubblica di cui ci sentiamo portatori di fronte a chi vuole imporre il suo credo con la sopraffazione e la violenza. La solidarietà e l’umanità sono calamite potenti, che se bene usate alla lunga finiranno con attirare forze e popoli. Una cosa che in questo drammatico passaggio ha ferito tante persone non è stato tanto l’atteggiamento di capi di partito che non hanno esitato a fare dichiarazioni da avvoltoi pur di lucrare qualche piccolo consenso elettorale, quanto le affermazioni di persone comuni grondanti indifferenza e cinismo. C’è dunque un problema di emergenza e c’è un problema di coscienza. Il primo si affronta con la politica e con le azioni di governo, il secondo con l’educazione che richiede non minore impegno, ma tempi lunghi. Molti hanno perduto la percezione del nostro essere stati ed essere ancora un popolo di migranti. A troppi sfugge il dato di fondo del nostro presente e del nostro futuro, l’essere le migrazioni un dato ineliminabile della contemporaneità. Per questo, l’altro ieri, incontrando Renzi ad una nostra riunione sui problemi della scuola, gli ho ricordato l’importanza dell’insegnamento multidisciplinare dell’emigrazione nelle scuole, consegnandogli anche una copia di un nostro disegno di legge che lo prevede. Devo dire che nelle conclusioni di quell’incontro, Renzi non ha lesinato parole di attenzione per il valore della cultura e della lingua italiana all’estero, come fattore di dialogo, di comprensione con gli altri popoli e come veicolo di promozione del Sistema Paese nel mondo. Ecco, c’è il dramma dell’oggi e c’è la speranza del domani. I drammi di oggi non si superano senza solidarietà e capacità di governare alcune situazioni internazionali, ad iniziare da quelle alle soglie di casa. Il domani non si costruisce senza formazione e cultura. Ma all’una e all’altra cosa dobbiamo credere di più, ad iniziare da chi ha maggiori responsabilità politiche e istituzionali, cercando di fare con coerenza ognuno la sua parte.
EVENTI RECENTI
TORONTO. FRANCESCA LA MARCA ALLA TRADIZIONALE PROCESSIONE DEL VENERDì SANTO
La settimana Santa è un momento di grande partecipazione comunitaria. In tutte le chiese dell’Arcidiocesi di Toronto hanno avuto luogo i riti che precedono la Pasqua. Con migliaia di fedeli ho partecipato alla grande Processione del Venerdì Santo nella Little Italy di Toronto.
ROMA. FRANCESCA LA MARCA ALL’AMERICAN UNIVERSITY OF ROME IN OCCASIONE DELLA CERIMONIA PER IL CONFERIMENTO DELLA LAUREA HONORIS CAUSA AL REGISTA, PREMIO OSCAR, PAOLO SORRENTINO
In the elegant and historical surroundings of the Istituto dei Studi Germanici in the heart of Villa Sciarra, The American University of Rome presented Academy Award winning director Paolo Sorrentino with an Honoris Causa Degree – Doctor of Humane Studies. Attended by Dr Sorrentino’s family, and over 100 international students who have chosen The American University of Rome as their Alma Mater, the award ceremony was followed by a reception where Dr Sorrentino and his family mixed with the University students, faculty and staff. Dr Sorrentino, wearing his AUR gown and mortarboard, was also interviewed by students from the university – responding to questions about directing and filming in the USA.
“Cinema is universal – nothing changes but the language…”, and about the success of “The Great Beauty”; “… a misunderstanding – it’s seen as a critique of society, when in fact I wanted to achieve the opposite, that’s to say, even if vulgarity and decadence are bad for society, they also have their own intrinsic beauty…”
Dr Sorrentino was lauded for his cinematographic intertextuality, his ability to represent the fragility and vulnerability of human nature through the use of music, art, memory, friendship and love – and for having once more put Italian Cinema on the international map by bringing home an Oscar in 2014, after a hiatus of 15 years. In a twist of fate which we hope bodes well for Dr Sorrentino, the award ceremony took place on the same day that Dr Sorrentino was informed that his new film; “Youth” had received a nomination for this year’s Cannes Film Festival.
ELEZIONI PER IL RINNOVO DEI COMITES. I CONSIGLIERI ELETTI NELLA CIRCOSCRIZIONE CENTRO-NORD AMERICA
CANADA
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A MONTREAL
La lista “Unitalia” ha concorso da sola. Questi i nomi degli eletti: Giovanna Giordano, Giovanni Rapanà, Ciccone Maria, Luciani Castiglia Marco, Vespa Antonio, Di Benedetto Angela, Miserendino Paola, Priolo Giuseppe, Orsi Renzo, Marcon Ettore, Gaeta Montebruno Maria, Caivano Donato.
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI AD OTTAWA
Unica lista “Ottawa Italia”. Questi i consiglieri eletti: Pasian Giuseppe, Nicastro Corrado, Benedetti Diletta, Di Candia Francesco Paolo, Catana Dario, D’Angelo Olimpia, D’Angelo Delio, Carrozza Mariano, Prinzo Antonino, Romeo Antonio, Mollica Carmelo David, Palermo Francesco.
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A VANCOUVER
Il 76% dei voti è andato alla lista “Progetto Italia Canada”, il 24% alla lista “Punto e a Capo”. I dodici componenti del neoeletto Comites sono: Luigi Aquilini, Maria Teresa Balbo, Ezio Bortolussi, Vito Fiore Bruno, Attilio Pietro Calendino, Antonio Calla’, Ilaria Capraro, Carmela Cusano Corsi, Rocco Di Trolio, Leonora Perizzolo Serena, Frances Anne Renzullo Cuzzetto, Valentino Serviziati.
COMITES: I RISULTATI DI TORONTO
I dodici consiglieri eletti fanno tutti parte dell’unica lista in corsa, “Per l’Italia in cui crediamo”. Questi i loro nomi: Canciani Giuseppe (Paolo), Consiglio Carlo, Coco Vittorio, Porretta Antonio, Donato Francesco, Tibollo Frances Alexandria, Ciccolini Salvatore Giovanni, Tosti Luigi, Cristiano Gianfranco, Battaglia Emilio Angelo, Buiani Luca, Dell’Anno Attilio.
STATI UNITI D’AMERICA
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A LOS ANGELES
Nuovo Comites eletto a Los Angeles. Vince la Lista Mondo Democratico, per la quale risultano eletti i consiglieri Piana Marco, Granata Eleonora, Fogu Claudio, Bizio Silvia, Schirano Fabrizio, Cristiani Gabriella, Martelloni Luigia. Per la lista Ctim sono stati eletti: Catalino Cynthia, Mancuso Giampaolo, Chiarotti Valerio, Finazzo Stefano e Brescia Francesco.
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A DETROIT
I consiglieri eletti per la Lista “Italia Unita” sono: Ruggirello Domenico, Lo Iacono Giovanni, Castaldi (Roselli) Anna, Mancini Domenico, Orlando Giovanni, Previti Sebastiano, Catalano Giovanni, Cardin (Silverio) Celestina (Tina), Di Ponio Anthony, De Luca Antonio, Donatelli Giovanni, Cilano Francesco.
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A NEW YORK
Gli eletti nella lista unica “Lista Unita C.T.N.Y.N.J.” sono: Antonino Ferrara, Mary Antonietta Abate, Augusto Sorriso, Luca Di Giacomo, Quintino Cianfaglione, Salvatore Fronterré, Paoio Ribaudo, Antonino Troia, Luigi (detto Gino) Ferraro, Angelo Messina, Francesco Nicola Totino, Luigi Solimeo.
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A BOSTON
Sono risultati eletti per la “Lista Civica Uniti per Boston”: Susi Domenico, Pasquale Maurizio, Mustone Alberto, Di Carlo Nadia, Abbadessa Giovanni, Burdi Luciana, Natale Romagnoli Rosetta, Mesiti Rocco Antonio, Mazza Giuseppe, Guarino Carmine, Boggio Andrea, Pasquariello Tommaso.
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A WASHINGTON
Sono risultati eletti per la lista unica “Associazioni Italiane a Washington”: Ivan Butina, Olga Mancuso, Giovanna Casagrande, Francesca Casazza, Mariuccia Chiantaretto Marolo, Antonella Maria Salvatore, Marina Galvani, Antonino Cucchiara, Paolo Quartararo, Francesco Randazzo, Pasquale De Pandi, Daniela Pacetta.
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A MIAMI
“L’Italia siamo anche noi” unica lista in corsa alle elezioni del Comites. I nomi degli eletti: Tomasello Flavia, Cornacchia Barbara, Yanes Laura, Sassi Cesare, Caputo Gino, Pizzioli Sergio, Dimarco Santo, Merlo Michele Maria, Nodica in Navarro Roselyn, Garufi Giuseppe, Cavallini Augusto, Traina Francesco.
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A CHICAGO
Si chiama “Cuore tricolore” l’unica lista che ha partecipato alle elezioni del Comites di Chicago. Dodici consiglieri eletti: Luigi Sciortino, Stefano Butera, Alessandra Rosa, Francesco Galati, Carlo Vaniglia, Antonio Gandolfo Michele Ruboino, Pietro Lorenzini, Franco Franchi, Angelo Sita, Roberto Andrea Vinci, Giovanni Geusa.
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A PHILADELPHIA
Alle elezioni del Comites hanno partecipato quattro liste. FORZA ITALIA: Patitucci Luigi, Veneziale Ernesto, Berardi Carmine Amato, Chiaro Alessandro. INSIEME: Ferrigno Salvatore, Le Donne Roberto, D’Alessio Giovanni. UNITI PER UN FUTURO MIGLIORE: Nestico Pasquale, Picariello in Di Paolo Marianna, Colavita Antonio. INNOVITALIA: Romani Gabriella.
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A SAN FRANCISCO
Tutti i 12 consiglieri sono della lista “Rete Italia – Mondo Democratico”, l’unica in corsa a queste elezioni. Questi i nomi dei consiglieri eletti: Morabito Francesca, Costetti Massimo, Ghisini Elisabetta, Picerno Fulvio Antonio, Pietrobon Davide, Veronese Silvia, Meo Francesco, Filippetto Daniele, Siagura Annalisa, Bertini Rino, Spadoni Alioto Sonia Marcella, Bolognesi Davide.
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A HOUSTON
In lizza solo la lista del Ctim. Questi gli eletti: Arcobelli Vincenzo, D’alessandro Francesca, Ciacciofera Tiziana(In Triolo), Duchini Andrea, Lombardi Angela, Papi Paolo, Cicalese Luca, Di Bagno Guidi Alessandro, Webster Mary Ann, Della Nebbia Valter Ernesto, Di Mauro Moira Margherita, Sonnino Ruben Flavio.
MESSICO
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI IN MESSICO
Nuovo Comites in Messico, rinnovato dopo più di 10 anni. I consiglieri eletti sono tutti membri della lista “Italia”, l’unica presentatasi alle elezioni. Il Nuovo Comitato è formato da: Gianluca Brocca, Massimo Barzizza, Vittoria Lochis, Giancarlo Mortola, Remo Stabile, Luca Dori, Dino Poli, Alberto Dose, Ernesto de Gasperin, Giancarlo Rinversi, Mario Davide Martínez e Boris Dallafontana.
PANAMA
COMITES: I CONSIGLIERI ELETTI A PANAMA
Per la Lista Civica Italo-Dominicana i consiglieri eletti sono: Viro, Rainieri, Seravalle, Bonarelli, Rigamonti. Per la Lista CTIM gli eletti sono: Lombardo, Palanca, Tramonti, Mini, Diaz Camarano, Fonseca e Paolo Dussich. La circoscrizione consolare di Panama comprende: Repubblica Dominicana, Haiti, Antigua & Barbuda e St. Kitts & Nevis.