Esprimo grande soddisfazione per la svolta liberale che i cittadini canadesi hanno impresso alla politica nazionale con il voto di queste ultime ore per il rinnovo del parlamento federale. La vittoria di Justin Trudeau chiude il lungo ciclo conservatore durato per nove anni, ed apre le porte ad una azione di governo più dinamica, più sensibile a questioni epocali come quella ambientale, più attenta ai rapporti di collaborazione in ambito nord americano e globale, più aperta verso il tema cruciale dei migranti.
Se ne sentiva il bisogno. I segnali di crisi manifestati dal progressivo decremento del PIL negli ultimi mesi e dalle difficoltà legate alla caduta del prezzo del petrolio sono stati gli impulsi più immediati del cambiamento. Ma al di là di questi pur importanti aspetti, era lievitato nella sensibilità diffusa dei cittadini canadesi un desiderio di riaprire il Canada ad un dialogo più costruttivo con l’alleato nord americano e con gli altri partner internazionali e di rimettere mano all’agenda delle riforme sociali, che i conservatori avevano inappellabilmente chiusa. Questo credo, sia il senso più profondo di un orientamento così netto a favore delle posizioni liberali.
Da cittadina canadese e italiana mi auguro che in questa prospettiva di rinnovamento i rapporti tra Italia e Canada, entrambi impegnati a superare le difficoltà di una difficile fase economica con azioni politiche riformatrici, si sviluppino e si rinsaldino. In particolare, mi sentirò ancor più impegnata a fare in modo che le possibilità di scambi culturali e giovanili, diventati in questi ultimi anni sempre più anemici, riprendano slancio e respiro.
Buon lavoro, dunque, Primo Ministro Trudeau e buon cammino al governo che sarà chiamato a dirigere e all’ampia maggioranza liberale e prog