DOPO IL TERREMOTO INIZIA IL TEMPO DELLA SOLIDARIETÀ E DELLA RICOSTRUZIONE

Le immagini dei funerali delle vittime innocenti e inermi del terremoto dell’Italia centrale hanno proiettato in tutto il mondo il dolore profondo dei sopravvissuti e il senso di un’irreparabile frattura che il sisma ha provocato in una comunità coesa e operosa. Con i funerali il dolore non cesserà, semmai si depositerà nel cuore e nella mente di ognuno e diventerà compagno di viaggio per il resto della vita. Assieme alle immagini di morte, vorrei però ricordare anche le immagini di vita ogni volta che i soccorritori, una delle espressioni migliori dell’Italia di oggi, sono riusciti a compiere il loro compito di salvezza.

Con questo atto, tuttavia, si apre anche un’altra pagina, che riguarda il futuro: il calcolo dei danni, la riattivazione dei servizi essenziali, la ricostruzione, la riorganizzazione delle attività economiche e sociali. E in un momento molto difficile della vita nazionale, per il Governo e la classe dirigente del paese si porrà un altro banco di prova, non meno arduo di quelli economici, sociali e internazionali che sono aperti da tempo.

Il Governo ha preso le decisioni di emergenza stanziando i primi fondi, sospendendo la tassazione nelle zone colpite e attrezzando la task force che dovrà dirigere la nuova fase. Lo stesso Governo ha richiamato anche il vero e grande problema del futuro: la messa in sicurezza delle zone a rischio sismico, che in Italia, come è noto, coinvolgono praticamente tutto l’Appennino, e non solo.
Un impegno gigantesco dal punto di vista tecnico, finanziario e politico, che richiede comunque tempi non brevi. La prontezza e l’efficacia con cui si farà la ricostruzione delle zone colpite da quest’ultimo sisma sarà il biglietto da visita della credibilità dell’altro, più grave compito.

Intanto, è scattata la solidarietà comune che sta portando risorse integrative per la ricostruzione, una solidarietà tanto più indispensabile quanto più estesa e generosa. Come sempre in queste circostanze, si è sentita subito la voce degli italiani all’estero, non solo di quelli preoccupati per la sorte di parenti e conoscenti, ma dei tanti che si stanno attivando per raccogliere aiuti. Per quello che personalmente conosco, anche in Canada e negli Stati Uniti si stanno moltiplicando impegno e iniziative per dare un segno concreto di vicinanza e solidarietà.

Un importante segnale è venuto dal Governo del Québec e dalla municipalità di Montreal, che hanno deciso di stanziare subito un contributo di 60.000 dollari ciascuno per solidarietà ai colpiti e per gratitudine e rispetto verso gli italo-quebbecchesi. Vorrei ringraziare con tutta la mia convinzione queste due istituzioni per il riconoscimento espresso e per la strada che con il loro fattivo esempio hanno indicato.

Per il resto, non credo che occorrano inviti e sollecitazioni alle comunità italiane della ripartizione del Nord e Centro America. Esse già sanno ciò che c’è da fare in questo momento, anzi lo stanno già facendo. Voglio solo dire che, per quanto mi riguarda, sono a disposizione di quanti ritengano utile il mio sostegno e il mio contributo.

Vorrei aggiungere, infine, riprendendo le utili indicazioni date dal Ministero degli esteri, che le associazioni, i gruppi e le persone che cercano un riferimento sicuro per indirizzare il loro concreto sostegno, possono utilizzare i recapiti elencati in questa pagina dedicata:
Terremoto nel Centro Italia – Raccolta di donazioni e iniziative di solidarietà