SPECIALE : REFERENDUM COSTITUZIONALE ANCHE DALL’ESTERO UN Sì PER IL CAMBIAMENTO
Cambiare l’Italia? Finalmente Sì può. Al Referendum: basta un Sì, anche dall’estero
CARI AMICI,
in questi giorni, nelle nostre case di cittadini italiani residenti all’estero, stanno arrivando i plichi contenenti la scheda per il referendum confermativo, con la quale potremo esprimere il nostro Sì o il nostro No alla riforma di alcuni articoli della seconda parte della Costituzione italiana.
Mi auguro che tutti i cittadini – che vivano in Italia o in qualsiasi altro paese del mondo – si formino un’opinione nel merito dei contenuti della riforma e partecipino a questa straordinaria prova di democrazia.
Una democrazia adulta è una democrazia dove i cittadini partecipano attivamente alla vita politica del proprio paese.
Il prossimo appuntamento referendario coinvolge tutti noi italiani; inciderà profondamente sulle nostre istituzioni e sulle generazioni future.
L’Italia dei prossimi decenni sarà come la faremo oggi! BASTA UN SÌ! BUON VOTO!
Francesca La Marca
REFERENDUM: COME VOTARE DALL’ESTERO
Gli italiani temporaneamente all’estero che hanno esercitato l’opzione di voto per corrispondenza e gli italiani iscritti all’Aire voteranno per corrispondenza.
Nel video, sottotitolato in inglese, sono illustrati i passaggi per votare correttamente e le date da rispettare.
Le principali scadenze da ricordare:
Il materiale elettorale arriverà per posta al tuo domicilio entro il 16 novembre.
Se entro il 20 novembre non dovessi ricevere il plico elettorale, potrai richiederne il duplicato al tuo consolato di riferimento.
Come stabilito dalla legge sul voto all’estero, le schede votate dovranno pervenire in Consolato il giovedì precedente la data di votazione in Italia, dunque in questo caso entro le ore 16.00 di giovedì 1° dicembre.
Voto per corrispondenza: il video, sottotitolato in inglese, per votare correttamente.
INTERVISTA RADIOFONICA A CHIN RADIO CANADA Francesca La Marca intervistata da Umberto Manca (4 novembre 2016) ascolta l’intervista >>
Aggiornamenti sulla mia attività
novembre / OTTAWA: CELEBRAZIONE DELLE FORZE ARMATE ITALIANE
Mercoledì 2 novembre, ho partecipato, presso il “Canada Aviation and Space Museum” di Ottawa, alla celebrazione della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, organizzata dall’Ambasciata italiana di Ottawa. Presenti, oltre all’ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, il generale di Divisione aerea Luca Goretti, addetto per la difesa e per la cooperazione per la difesa presso l’Ambasciata di Washington, ambasciatori di diversi paesi, deputati italo-canadesi e canadesi, esponenti dell’arma dei Carabinieri e di altri ordini militari, consiglieri del COMITES di Ottawa, del Congresso italo-canadese, del circolo PD di Ottawa, del patronato ITAL UIL, della Dante Alighieri, e altri rappresentanti associativi.
Hanno preso la parola, nell’ordine, il generale Goretti e l’ambasciatore Cornado.
Nel mio intervento, ho ricordato l’origine storica di questa celebrazione e ho sottolineato l’esigenza di riportarla al suo significato originario di ringraziamento per coloro che, soprattutto nella Grande Guerra, si sono sacrificati per completare l’Unità nazionale e portare l’Italia, da protagonista, nel concerto internazionale.
“Di questa ricorrenza voglio sottolineare soprattutto il valore del messaggio di pace che porta con sé. La nostra Costituzione ripudia la guerra e afferma il valore della pace come base del progresso dei popoli e della cooperazione internazionale. La pace, tuttavia, va amata, preparata, difesa. Le Forze armate sono lo strumento più diretto ed efficace per tutelare la pace. Soprattutto in questo momento in cui, nelle aree a ridosso del Mediterraneo, agiscono forze destabilizzanti e movimenti intolleranti che tentano di esportare violenza e terrore, portando la minaccia nella nostra società civile e nei nostri luoghi di vita quotidiana. La nostra sicurezza, il nostro destino individuale e collettivo, il nostro desiderio di progresso è nelle mani delle Forze armate italiane e degli altri paesi democratici, come il Canada”.
Ho concluso manifestando sincera gratitudine a chi veglia sulla nostra sicurezza e sulla nostra libertà e ha dimostrato sempre lealtà verso la Repubblica e la democrazia italiane.
ottobre / MONTREAL: GALÀ DEI MARCHIGIANI
Sabato 29 ottobre, assieme al deputato locale di origine marchigiana David Lametti, sono stata ospite d’onore di A.L.M.A., l’associazione regionale dei marchigiani, che ha organizzato un importante gala per festeggiare i quarant’anni di vita del sodalizio in Canada. L’evento, organizzato dalla Presidente dell’associazione Anna Perrotti, con la fattiva collaborazione della Sig.ra Fausta Polidori del Comitato, ha visto la partecipazione di circa quattrocento persone, non solo di origine marchigiana.
Galà Alma: con il deputato locale di origine marchigiana David Lametti
Galà Alma: con la Signora Fausta Polidori e, alla mia destra, la presidente dell’associazione, la Signora Anna Perrotti.
Galà Alma: Con il Signor Morena, titolare delle sale del “Crowne Plaza Hotel”, uno dei tanti italiani di successo a Montreal.
Nel mio intervento, ho voluto esprimere la mia personale solidarietà alle popolazioni del centro Italia colpite dal grave e prolungato terremoto e ho insistito sulla necessità di dare una risposta di concreta partecipazione, come gli italiani all’estero hanno sempre fatto in occasione di eventi devastanti e luttuosi. Ho ringraziato, poi, l’associazione dei Marchigiani per l’impegno svolto nel coltivare e far vivere anche lontano le radici culturali e i motivi identitari di una regione bella e ricca di testimonianze ambientali e storiche e di una popolazione seria e operosa.
ottobre / MONTREAL: CAMPAGNA REFERENDARIA PER IL SÌ
Domenica 30 ottobre ho partecipato ad un’iniziativa di sostegno della riforma costituzionale, organizzata presso l’Associazione famiglie calabresi e il Circolo PD della città dal Comitato “Basta un sì” di Montreal, promosso dalla molisana Dott.ssa Nancy Rossi, e dal Comitato “Basta un sì Canada”, di cui è promotrice la stessa La Marca. Presenti il Presidente dell’associazione delle Famiglie Calabresi, la Senatrice emerita Marisa Ferretti Barth e Erminio Piccolino e Aloisio Mulas del PICAI. In collegamento con il Circolo del PD di Termoli, è intervenuta anche l’on. Laura Venittelli spiegando le ragioni del Sì alla riforma.
Riunione del Comitato per Sì a Montreal: con la sen. Marisa Ferretti-Barth e la comunità di Montreal.
Riunione del Comitato per Sì a Montreal: con il presidente dell’associazione Famiglie Calabresi di Montreal
A Montreal, sono intervenuti anche la Dott.ssa Rossi e il Segretario del Circolo PD Giuseppe Continiello, che ha ripercorso la storia della Costituzione italiana dall’entrata in vigore fino alla recente riforma approvata dal Parlamento.
Nel mio intervento ho, prima di tutto, chiarito che con la riforma non si tocca la parte dei principi della Costituzione, ma si interviene solo sulla parte organizzativa dello Stato e che non si tratta di un referendum pro o contro l’attuale Governo, il cui destino dipende dalla maggioranza parlamentare e dalle decisioni del Capo dello Stato. Con il voto del 4 dicembre, infatti, dovremo dire se siamo d’accordo per semplificare e velocizzare i processi normativi e decisionali con l’eliminazione del “bicameralismo paritario”, per tentare di avere un’azione di governo più stabile e incisiva, per diversificare le funzioni delle Camere, facendo del Senato un organismo di riferimento delle Regioni e delle città e facendo della Camera dei Deputati la sede dove si dà la fiducia al Governo e si approvano le leggi fondamentali, per diminuire di un terzo il numero dei parlamentari, oggi pletorico rispetto alle necessità e al modello di altri stati democratici, per eliminare alcuni enti inutili, per diminuire i costi delle istituzioni. Nel mio intervento, inoltre, ho insistito sul fatto che la riforma corrisponde pienamente alle attese degli italiani all’estero perché, confermando la circoscrizione Estero e collocando gli eletti nella Camera, che diviene la sede di concessione della fiducia ai governi e di approvazione delle leggi fondamentali dello Stato, si riconosce la loro piena cittadinanza. Infine ho fatto un appello ad una larga partecipazione al voto e a sostenere la visione positiva che è alla base della riforma.
ottobre / TORONTO E VANCOUVER: CAMPAGNA REFERENDARIA PER IL Sì
La prima settimana di ottobre mi ha visto impegnata in Canada assieme al Sen. Roberto Cociancich, coordinatore nazionale della campagna del PD per il referendum confermativo, in due iniziative di dialogo con gli elettori, a Toronto e a Vancouver.
Lunedì 3 ottobre, all’incontro organizzato dalla segreteria del PD Canada e dal circolo di Toronto, prima dell’intervento di Cociancich, hanno portato il loro saluto il Segretario del PD Canada e il Segretario del circolo cittadino e ha preso la parola l’On. La Marca.
Nel mio intervento, ho insistito soprattutto sulle ragioni specifiche che dovrebbero indurre i cittadini italiani all’estero e, in particolare, gli elettori residenti in Canada ad esprimere un Sì per la riforma. Essa, infatti, contro i “consigli” dei cosiddetti “saggi” e l’orientamento espresso dall’allora Ministro Quagliariello, conferma pienamente la circoscrizione Estero e i 12 deputati da eleggere alla Camera. In questo modo il riconoscimento di piena cittadinanza degli italiani all’estero viene non soltanto ribadito, ma rafforzato. I 12 eletti all’estero presenti nella nuova Camera, infatti, parteciperanno di pieno diritto, con il loro voto di fiducia, alla nascita e alla vita del governo nazionale, nonché alle decisioni fondamentali dello Stato, sia sul piano delle decisioni politiche che su quello dell’adozione delle leggi.
A sua volta, il Sen. Cociancich ha diffusamente illustrato le scelte di riforma basilari contenute nel testo, insistendo sugli effetti di semplificazione dei processi decisionali a livello parlamentare, sulla maggiore stabilità delle maggioranze e sulla maggiore efficacia dell’azione di governo, sulla diminuzione del numero dei parlamentari, attualmente pletorico, sul contenimento dei costi e sull’abolizione di alcuni enti inutili. L’incontro si è concluso con gli interventi e il dibattito dei presenti.
Mercoledì 5 ottobre, a Vancouver, con il Senatore Cociancich abbiamo visitato la sede dell’INCA, diretta dal Consigliere CGIE Rocco Di Trolio, ed avuto incontri con diversi membri della comunità.
In serata si è svolto il confronto sul referendum, coordinato dallo stesso Di Trolio. In questo confronto, ho sostenuto con il sen. Cociancich le ragioni del Sì e il Dott. Ernesto Salvi quelle del No.
Dopo avere espresso la mia convinzione che la riforma, con l’eliminazione del bicameralismo paritario, semplifica e velocizza i procedimenti normativi, ho chiarito che l’eliminazione dei sei senatori eletti all’estero dipende dalla trasformazione del ruolo del Senato, che diventa Camera di rappresentanza dei territori, e dall’impossibilità di concepire un territorio da rappresentare grande quanto il mondo. Ho aggiunto poi una considerazione positiva sul fatto che nella riforma si preveda una migliore possibilità di coordinamento tra lo Stato e le Regioni, soprattutto in materia di promozione turistica e commerciale all’estero, in modo da evitare le sovrapposizioni e gli sprechi di cui tante volte le stesse comunità sono state testimoni. L’incontro ha avuto alla fine un appassionato dibattito, al quale hanno partecipato sia esponenti dell’emigrazione più consolidata che delle nuove mobilità.
ottobre / TORONTO: PROMOSSA DA “50 & PIÙ ENASCO” L’INIZIATIVA “BRIDGING THE DISTANCE”
Domenica 2 ottobre, ho partecipato, presso “Casa Loma” a Toronto, all’evento “I Maestri del commercio – Bridging the Distance”, organizzato da 50 & Più Enasco e realizzato grazie al particolare impegno del Dott. Vincenzo Ghiandoni. Per l’occasione è arrivata una nutrita delegazione dall’Italia, composta da Renato Borghi, Presidente di 50 & Più, Gabriele Sampaolo, Segretario generale dell’Associazione, David Sensi, Direttore Area esteri.
Con il direttore generale di 50 & PIÙ ENASCO, il dott. Gabriele Sampaolo
Nel corso della cerimonia sono stati premiati alcuni imprenditori italo-canadesi, che si sono particolarmente distinti nel campo dei servizi, come quelli di scuola alberghiera, di cucina, di assistenza sociale e altro ancora. I premiati si sono impegnati a trasmettere le competenze e le specializzazioni acquisite a un gruppo di giovani italo-canadesi interessati a utilizzarle per la loro formazione professionale e per la loro attività.
L’Ambasciatore italiano in Canada, Gian Lorenzo Cornado, ha portato il suo saluto ai presenti e, di seguito sono interventi il Presidente Renato Borghi, il Segretario generale Gabriele Sampaolo.
Nel mio intervento, ho tenuto a dare, da “torontina” e da unico eletto italo-canadese nel Parlamento italiano, il benvenuto agli ospiti venuti dall’Italia. Venendo al tema della serata, ho sottolineato come l’iniziativa ruotasse intorno ad una cruciale domanda: “Come si riesce a trasmettere alle nuove generazioni la memoria e l’esperienza di chi in questa terra, rimboccandosi le maniche e con la creatività che contraddistingue gli italiani, ha realizzato il suo successo sociale e professionale?”. Ho sottolineato come l’Italia abbia un grande potenziale nel mondo, la sua storica emigrazione, ma perché esso possa dare i suoi frutti è necessario che non diventi un ricordo sbiadito ma che le esperienze di chi ha aperto nuove strade vivano nella mente e nel cuore delle giovani generazioni. Proprio per valorizzare questo patrimonio, ho ricordato la mia proposta di legge, sottoscritta dalla maggioranza assoluta dei deputati, per istituire la Giornata nazionale degli italiani nel mondo, con l’intento di richiamare l’attenzione della pubblica opinione, in Italia e all’estero, sulle potenzialità che l’Italia ha nel mondo. Per questo – ho concluso – trovo che il vostro impegno di trasmettere ai più giovani le esperienze, le competenze, le professionalità acquisite nella vita attraverso la realizzazione di servizi essenziali e di progetti turistici sia una meritevole iniziativa, per far vivere attraverso le generazioni il meglio che gli italiani hanno saputo realizzare. Noi italiani dobbiamo difendere l’identità che siamo riusciti a crearci attraverso la nostra operosità, la nostra creatività, la finezza e la bontà dei nostri prodotti, il nostro buongusto e la gioia di vivere. I Maestri che oggi sono pronti a trasmettere ai più giovani i valori della loro esperienza e del loro saper fare sono dunque la metafora di tutti noi.
Da sinistra a destra: Nick Primucci, l’on. Francesco Sorbara e l’imprenditore Sam Primucci, presso Casa Loma
settembre ottobre / CON LE COMUNITÀ ITALIANE DI HAMILTON E OSHAWA
Venerdì 30 settembre, ho avuto il piacere di partecipare alla chiusura del “Festitalia Hamilton”, un festival che da anni riempie di eventi dedicati alla cultura e alle tradizioni italiane l’intero mese di settembre. Il notevole impegno organizzativo è stato sostenuto dal Comitato promotore della festa, in particolare dai componenti Sam Cino e Anthony Macaluso. La serata conclusiva – “Sicilia canta” – è stata animata dal gruppo folkloristico “Hamilton Sicilian Folklore Group”, che ha svolto un apprezzato programma di musica e performance di vario genere.
Alla presenza di oltre 500 convenuti, non solo siciliani ma originari anche di altre regioni particolarmente presenti in Hamilton, come l’Abruzzo, il Veneto e la Calabria, hanno preso la parola il Sindaco di Hamilton, Fred Eisenberger, l’ex Sindaco Larry Di Ianni, Joe Baiardo, Catholic School Board Trustee, e l’On. La Marca.
Il sindaco di Hamilton Fred Eisenberger, Pat Mostacci Vice presidente di Festitalia, rappresentanti della comunità
Da sinistra: Prof Ernesto Virgulti (Brock University) e Sam Cino organizzatore di Sicilia Canta
Con Joe Baiardo, del Catholic School Board Trustee
Ho iniziato il mio intervento ricordando un’espressione di Goethe, forse il più importante protagonista del “tour en Italie” degli intellettuali europei tra fine Settecento e Ottocento: “L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine alcuna nello spirito. Qui è la chiave di ogni cosa”. In realtà, tremila anni di storia, secoli di invasioni e dominazioni di popoli variegati – greco, arabo, normanno, spagnolo – hanno lasciato le loro tracce sull’isola, producendo bellezze architettoniche e artistiche uniche, hanno lasciato le loro tracce sulla sua ricca ed esotica tradizione gastronomica, soprattutto pasticciera, sulla sua musica dal tocco orientale, la sua lingua musicale e sui tratti della gente.
Dopo avere ricordato le emergenze storiche e ambientali dell’isola, nonché la sua tradizione letteraria, richiamando in particolare Leonardo Sciascia, ho riaffermato il mio orgoglio per le mie origini siciliane e ho ringraziato gli organizzatori per il loro impegno di far conoscere la cultura e le tradizioni italiane e siciliane per trasmetterle alle nuove generazioni.
Sabato 1 ottobre, ho partecipato con gli italo-canadesi di Oshawa, Ontario, cittadina ad est di Toronto, alla consueta annuale “Festa della Vendemmia”, organizzata dai volontari del “Oshawa Italian Recreation Club”, con il particolare impegno del Sig. Alessandro Magnone.
Con il sindaco di Oshawa, John HenryIl sindaco di Oshawa, John Henry, Alessandro Magnone e Luigi Gravini
Il sindaco di Oshawa, John Henry, ha pronunciato il suo intervento davanti a circa 200 persone. Erano presenti anche i segretari dei Circoli di Toronto e Ottawa e il segretario del PD Canada. Nel mio saluto, ho posto l’accento sul valore dello spirito comunitario ai fini della conservazione dell’identità italiana e l’importanza di far vivere le tradizioni come vincolo di socialità e traccia formativa per le giovani generazioni. Ho fatto anche un riferimento alla mia proposta di legge per l’istituzione di una Giornata nazionale degli italiani nel mondo, utile non solo come riconoscimento della comunità italiana all’estero ma anche come richiamo per l’opinione pubblica italiana perché diventi sempre più consapevole dell’importanza del retroterra emigratoria di cui l’Italia può giovarsi a livello globale. Ho dedicato le mie conclusioni all’importante scadenza referendaria, invitando i cittadini italiani a partecipare al voto e a sostenere lo sforzo di rinnovamento istituzionale che la riforma, votata sei volte dal Parlamento, persegue.
GRANDE SODDISFAZIONE PER LA RIAPERTURA DELL’AMBASCIATA A SANTO DOMINGO
L’Ambasciata italiana di Santo Domingo riaprirà da febbraio e potrà ricominciare a fornire direttamente ai nostri connazionali i servizi che erano stati spostati a Panama, con comprensibile e grave disagio soprattutto per chi aveva meno risorse e minore possibilità di spostamento. È questa la buona notizia annunciata dal Ministro Gentiloni, una notizia che premia la mobilitazione dei nostri connazionali e di quanti li hanno sostenuti e, nello stesso tempo, dà un positivo riscontro ai parlamentari, di maggioranza e di opposizione, che hanno rilanciato le loro richieste in sede istituzionale.
Per quanto mi riguarda, della questione avevo investito il Governo con due interrogazioni, una del 5/5/2015 (N. 4/09046) e un’altra del 23/7/2015 (N. 4/09955). In occasione della seconda interrogazione, ho pubblicamente dichiarato, senza mezzi termini, “le mie forti perplessità sulle conseguenze che si sarebbero riversate sulla comunità (…) Costringere gli utenti a servirsi di uffici distanti 1500 chilometri e due ore e mezzo di aereo e caricare sulle loro spalle pesanti spese di viaggio e di permanenza significa ignorare la situazione reale in cui versano diverse nostre comunità o, peggio ancora, non avere un adeguato spirito di servizio nei loro confronti”.
La mia soddisfazione è, dunque, piena, sincera e giustificata dai fatti. In questo momento, comunque, la cosa da sottolineare è che quando le forze si uniscono su un obiettivo condiviso, cercando di evitare personalismi e mosse propagandistiche, dei risultati si possono ottenere, pur non sottovalutando le difficoltà del momento. Quella dell’Ambasciata di Santo Domingo è, dunque, un’indicazione di carattere più generale, di cui far tesoro anche per altre situazioni e problemi. Intanto, continueremo a vigilare perché le cose vadano realmente secondo gli annunci e il presidio dello Stato italiano ritorni a Santo Domingo per il bene dei nostri connazionali e per il prestigio del nostro Paese.