HO CHIESTO AL FUTURO GOVERNO DI ASSUMERE CONCRETE MISURE PER ADEGUARE L’ELENCO DEGLI ELETTORI

Con la regolarità di un frutto di stagione, si sono riaccese le polemiche sul voto degli italiani all’estero. Bene hanno fatto alcuni dirigenti del MAECI a riaffermare che la scelta del voto per corrispondenza è quella che meglio traduce il principio costituzionale dell’effettività dell’esercizio del diritto di voto e a circoscrivere i dubbi a pochi casi, peraltro all’attenzione della magistratura.

Prevenire, comunque, è meglio che curare. Per questo, ho presentato ieri, 8 maggio, un’articolata interrogazione ai Ministri dell’Interno e degli Esteri per affrontare alla radice la questione dei plichi vaganti e chiedere una profonda bonifica dell’elenco degli elettori, da rendere subito quanto più è possibile completo e corretto.

In particolare, chiedo al governo di destinare risorse umane e finanziarie aggiuntive per restringere la forbice tra i dati AIRE e quelli degli schedari consolari, di conoscere per ciascuno Paese il numero dei plichi non consegnati ai destinatari, di fare uno sforzo per generalizzare il sistema della ricevuta di ritorno e il codice a barre, di prevedere nella prossima legge di bilancio l’investimento necessario a una campagna straordinaria di informazione e verifica delle posizioni degli iscritti AIRE e di adottare tutte le altre misure che siano ritenute necessarie.

Ancora una volta ho preferito seguire la regola che partire dai fatti equivale a risparmiare molte parole, spesso superflue.