Cari amici del Centro e del Nord America,
In questo Natale, come nella vita, la speranza e il dolore si intrecciano e ci coinvolgono. Per i credenti, la speranza del Bambino che arriva con la sua missione di amore e di salvezza. Per i cittadini del mondo, il dolore per la fine del giovane strappato alla vita nelle strade di Strasburgo, agli affetti, ai suoi ideali di libertà e di incontro. Per questo il mio augurio per voi è di speranza e, allo stesso tempo, di pace e di libertà. Si apre anche un nuovo anno, che vi auguro sereno e prospero.
Un nuovo anno di lavoro. Da vostra rappresentante, continuerò sulle strade già tracciate.
Quelle sulle quali sto camminando sono il miglioramento dei servizi consolari per i nostri connazionali e, in particolare, il sostegno ai consolati onorari di tutta la mia Ripartizione, l’attenzione per gli enti gestori che consentono ai nostri ragazzi di apprendere la lingua e la cultura italiane e di tramandarle a loro volta, l’impulso alle Camere di commercio italiane all’estero capaci di esaltare le potenzialità delle business community di origine italiana, il reciproco riconoscimento delle patenti di guida e dei titoli di studio e professionali, la protezione degli anziani e, naturalmente, la possibilità di acquisire la cittadinanza, nonché quell’atto di rispetto e di giustizia per la nostra emigrazione che sarebbe la Giornata nazionale degli italiani nel mondo.
Le nuove strade che ho iniziato a percorrere con slancio e convinzione sono la creazione di un sistema coordinato con le Regioni per il turismo di ritorno, grande carta da giocare per lo sviluppo del Paese e per la cultura delle radici delle nostre comunità, nonché l’attenzione e il sostegno per i nuovi emigrati, che negli ultimi anni stanno lasciando l’Italia per una libera scelta professionale o, più frequentemente, per cercare un lavoro dignitoso e dare un futuro ai loro figli. Come hanno fatto i nostri padri e i nostri nonni.
Non vorrei dirlo in queste settimane di festa, ma, purtroppo, tutto è diventato più difficile con questa nuova maggioranza 5Stelle-Lega-Maie, che nel bilancio dello Stato per il 2019 e per il prossimo triennio ha calato una saracinesca totale su tutte le proposte di miglioramento per gli italiani all’estero. Con la prospettiva di vederci anche ridurre i nostri rappresentanti parlamentari da 18 a 12.
Ma noi non ci scoraggeremo. Non desisteremo dal chiedere che l’Italia alzi gli occhi sul mondo nel quale noi viviamo. Non lo chiediamo per noi, ma per il nostro amato Paese di origine: è la sua unica e vera prospettiva. Per quanto mi riguarda, sarò ancora e sempre con voi nel sostenere le cose giuste e nel far sentire e valere la vostra voce.
Buon Natale a Voi e ai vostri cari. Buon anno a tutti!
ULTIME NOTIZIE – LEGGE DI BILANCIO DEL GOVERNO LEGA-M5S-MAIE
Nella legge di Bilancio del governo Lega-M5S-MAIE gli italiani all’estero sono diventati improvvisamente figure sconosciute, nella migliore delle ipotesi da ignorare, nella peggiore da contenere e punire ogni volta che se ne dia l’occasione. Così, per la prima volta negli ultimi anni non c’è un solo provvedimento aggiuntivo a loro favore, piccolo o meno piccolo che sia, nemmeno quelli annunciati dagli uomini della “svolta”. I COMITES, rispetto alle risorse iscritte nell’ultimo bilancio consuntivo si vedono quasi dimezzare i contributi (- 1 milione circa), il CGIE si vede privato dei miglioramenti dell’ultimo anno (- 350.000 euro circa), il Fondo quadriennale per la promozione della lingua e della cultura italiane all’estero, arrivato nel 2020 a scadenza, non è prorogato, con la conseguenza che verranno a mancare 50 milioni l’anno su una serie di interventi di natura culturale, riportando la situazione ai livelli della più pesante spending review.
A questo si aggiunga che la stampa periodica in italiano all’estero, per le notizie che arrivano, sarà riportata a 2 milioni, cancellando il milione in più che, grazie al mio emendamento, si era riusciti ad ottenere nella scorsa legislatura.
LE MIE PROPOSTE MIGLIORATIVE PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO
Anche quest’anno, come nella precedente legislatura, il mio impegno per migliorare alcune misure per gli italiani all’estero, in occasione dell’esame della legge di bilancio, è stato convinto e concreto. Questa volta, anzi, in considerazione della poca sensibilità che questo governo dimostra per i nostri connazionali nel mondo, ho cercato di moltiplicare gli sforzi.
I filoni di iniziativa che ho toccato sono stati sostanzialmente tre:
– turismo di ritorno;
– miglioramento dei servizi consolari;
Il turismo di ritorno è una delle chiavi più efficaci per dare ristoro all’economia italiana che da anni vive una situazione di fatica e per rinsaldare i rapporti con le nostre comunità. Per questo ho proposto la istituzione di un fondo quadriennale per cofinanziare i progetti che Regioni, associazioni ed enti di varia natura possano avanzare in questo settore, con particolare riguardo a quelli finalizzati allo sviluppo delle aree interne del Paese.
Per il miglioramento dei servizi da prestare ai nostri connazionali, che fin dalla scorsa legislatura è uno dei miei fondamentali obiettivi, ho proposto la destinazione di risorse aggiuntive per l’assunzione dei contrattisti e di triplicare i fondi per sostenere la benefica attività dei consolati onorari, specie nei grandi Paesi. Un piccolo spiraglio di luce si è aperto a questo proposito con l’accettazione come raccomandazione da parte del Governo di un mio ordine del giorno in cui ho ribadito l’obiettivo dell’emendamento e ho chiesto anche di adoperarsi per spostare a 75 anni il limite d’età delle funzioni dei consoli onorari.
Sul decisivo tema dell’internazionalizzazione, ho presentato un emendamento migliorativo dei contributi destinati al cofinanziamento dei progetti della Camere di commercio italiane all’estero, che sono veri agenti moltiplicatori di opportunità per le imprese italiane nel mondo e di sviluppo delle business community di origine italiana.
Questo Governo e questa maggioranza hanno calato la saracinesca su tutta la linea, dimostrandosi i più distanti dagli interessi veri dei nostri connazionali all’estero, nonostante le parole al vento di alcuni suoi rappresentanti. Ma è solo una tappa, la corsa è ancora lunga. Sono convinta che le buone ragioni alla fine finiscono sempre con l’essere riconosciute e con l’affermarsi.
CONTINUO A MONITORARE LE ESIGENZE DEI CONNAZIONALI SULLA DISTRIBUZIONE DEL SEGNALE RAI IN NORD E CENTRO AMERICA”
Nella costante interlocuzione che intrattengo sulle questioni delle trasmissioni RAI in Nord America, il Direttore di Rai Italia Marco Giudici mi informa che il segnale dei canali del Gruppo Rai (Rai Italia, Rai World Premium, Rai News24) è attualmente accessibile attraverso 18 differenti operatori presenti su tutto il territorio nazionale e attivi su tutte le tecnologie distributive principali (satellite, cavo, OTT).
Fra i partner distributivi esce dunque di scena Dish Network perché la Rai ha ritenuto di non accogliere la richiesta di mantenimento di esclusiva avanzata da tale operatore. La stessa RAI dichiara di essersi attivata “per fornire tutte le informazioni che possano consentire di decidere quale sia il modo migliore, e maggiormente funzionale, per accedere ai canali Rai attraverso gli altri operatori attualmente nostri partner negli Stati Uniti”. Con molta attenzione, naturalmente, anche alle condizioni economiche di accesso per gli utenti, che in alcun modo non possono essere peggiorative rispetto al passato.
In più occasioni, raccogliendo le continue e numerose istanze degli utenti, ho fatto presenti le problematicità rilevate non solo sulla qualità e freschezza dei programmi, ma anche sul rispetto della calendarizzazione delle trasmissioni, spesso non rispettata con disagio da parte degli utenti.
Nel passaggio di gestione della distribuzione, per quanto mi riguarda, le esigenze e il giudizio dei nostri connazionali continueranno ad essere il metro di misura del giudizio sulla qualità delle trasmissioni, sulla regolarità della distribuzione e sui costi del servizio per gli utenti. A questo scopo, continuerò a monitorare costantemente la situazione e a rappresentare direttamente alla direzione di RAI Italia le esigenze segnalate dai nostri connazionali”.
È ORA DI APRIRE UNA TRATTATIVA CON LE AUTORITÀ CANADESI SUI PERMESSI DI RESIDENZA E SUI VISTI DI VACANZE-LAVORO
I dati sui permessi di residenza permanente concessi agli stranieri dal Governo canadese confermano la troppo scarsa incidenza che gli italiani da tempo hanno nella ripartizione di queste insostituibili chiavi di ingresso nel Paese.
Su poco meno di 3,8 milioni di autorizzazioni concesse negli ultimi tredici anni, quelle di cui i nostri connazionali hanno potuto beneficiare sono poco più di 7.500, nemmeno lo 0,20% del totale.
È una situazione che va decisamente affrontata, soprattutto alla luce del peso che la comunità italiana ha nella vita canadese e del contributo che ha dato allo sviluppo del Paese e, nello stesso tempo, alla luce della consistente richiesta di ingresso legale in Canada che proviene da molti giovani italiani in questa fase di forte ripresa dei flussi in uscita. A questo si aggiunga il limitato numero di visti di vacanze-lavoro concordato tra i due Paesi, anch’esso insufficiente a soddisfare la domanda.
Naturalmente, per modificare tale situazione, nessuno pensa che si possa intervenire nella legislazione e nelle scelte di un altro Paese, che sono e devono restare libere e autonome. Tra l’Italia e il Canada, tuttavia, vi sono eccellenti rapporti reciproci e non si capisce perché, nel reciproco rispetto dei rispettivi ordinamenti e della rispettiva autonomia decisionale, non si possa attivare un tavolo di trattative bilaterali volto a trovare soluzioni soddisfacenti per tutti.
Con questo intento, ho presentato un’interrogazione al Ministro degli affari esteri affinché valuti l’opportunità e l’urgenza di avviare con le autorità canadesi una trattativa su queste questioni, una trattativa che possa tradurre gli ottimi rapporti tra Italia e Canada in una parola di speranza per chi cerca formazione e lavoro nell’ospitale società canadese. Coerentemente con quello che è accaduto quando lo stesso Canada ha avuto bisogno delle energie e dell’intelligenza degli italiani per progredire.
CONTINUANO I MIEI CONTATTI CON IL QUEBEC PER L’ACCORDO SULLE PATENTI DI GUIDA. I CITTADINI ITALIANI E CANADESI SI ATTENDONO SOLUZIONI
Continuo a monitorare l’evoluzione dei rapporti tra i nostri rappresentanti diplomatici e consolari e le autorità canadesi sugli accordi per il reciproco riconoscimento delle patenti di guida dei cittadini dei due Paesi. Come si ricorderà, con la firma dell’accordo quadro tra Italia e Canada, avvenuta nello scorso anno (marzo 2017), si sono poste le basi sia per la definizione delle intese tecniche che per i successivi accordi con le Province canadesi. Tali accordi sono necessari per passare alla fase operativa in quanto le stesse Province sono titolari della materia relativa alla locomozione. In particolare, il dialogo è molto avanzato con la Provincia del Québec, che dovrebbe fare da apripista alle intese con le altre province.
Dopo un’ulteriore proposta di tabelle di equipollenza avanzata dal Ministero dei trasporti italiano tramite quello degli esteri al Governo del Québec, si è in attesa della risposta, ormai imminente, del competente ministero quebbecchese, che dovrebbe essere quella risolutiva.
Sicché è augurabile che si giunga al più presto a concludere questo importante passaggio, in vista dell’apertura delle trattative con le altre Province canadesi nelle quali è più consistente la presenza di comunità italiane.
In ogni caso, sarà mio compito continuare ad esercitare tutte le pressioni del caso per sollecitare la firma dell’intesa tecnica con il Québec e l’implementazione dell’Accordo-quadro Italia Canada. Non mancherò di tenere aggiornati i connazionali e i cittadini canadesi interessati delle novità che si dovessero presentare.
Gli incontri più recenti
ROMA: INCONTRO CON L’AMBASCIATORE DEL COSTA RICA, RONALD FLORES, E LA CONSOLE GENERALE GIOVANNA VALVERDE STARK
La riunione è stata un’occasione per conoscere in modo più approfondito la realtà del paese centro-americano in termini di potenzialità economiche e di sviluppo futuro e per trattare una serie di questioni riguardanti i rapporti tra l’Italia e il Costa Rica, nonché le problematiche della nostra comunità lì residente.
L’Ambasciatore e la Console generale hanno fornito un quadro generale del contesto socio-politico del Paese, sottolineando diverse questioni di rilevanza generale come quella ambientale e dello sviluppo sostenibile, delle energie rinnovabili e della ricerca, dei diritti umani e delle problematiche dei flussi migratori che anche il Costa Rica si trova ad affrontare. Sui fenomeni migratori, sempre più globali e strutturali, l’Ambasciatore ha espresso la necessità di andare verso soluzioni condivise a livello internazionale, evidenziando la posizione favorevole del governo del Costa Rica al Global compact for migration.
Nel corso dell’incontro ho affrontato la questione degli italiani in Costa Rica che costituiscono una piccola ma vivace comunità che mi auguro di poter visitare nei prossimi mesi. L’Ambasciatore, da parte sua, ha ricordato il rilevante contributo degli italiani in alcuni settori dell’economia, come quello alberghiero, della ristorazione, del turismo ma anche dell’agricoltura citando l’esempio della città di San Vito, fondata da emigrati italiani. Ha poi evidenziato l’interesse da parte di giovani italiani, ma anche di pensionati, a trasferirsi in Costa Rica, precisando tuttavia che la concessione della residenza nel paese centro-americano è vincolata a requisiti piuttosto stringenti. A conclusione, ringraziando l’Ambasciatore e la Console generale per il proficuo incontro, ho ribadito la necessità di una maggiore informazione da e per le nostre comunità in Costa Rica ed ho assicurato il massimo impegno per favorire strumenti di collaborazione efficaci e operativi tra i due Paesi soprattutto in materia di sicurezza sociale, di fiscalità, di investimenti, di scambio scientifico e culturale.
TORONTO: INCONTRO CON I VICE CONSOLI ONORARI. IL MIO IMPEGNO PER RAFFORZARE IL RUOLO DEI CONSOLI ONORARI DI TUTTA LA MIA RIPARTIZIONE CONTINUA
Ho partecipato alla riunione di coordinamento con i Vice Consoli onorari svoltasi presso il Consolato Generale d’Italia di Toronto, alla presenza del nuovo Console generale Eugenio Sgrò. Alla riunione erano presenti alcuni funzionari del consolato e 5 dei consoli onorari che fanno capo al consolato di Toronto: Thunder Bay, Windsor, Sarnia, London (Ontario) e Winnipeg (Manitoba).
Dopo l’introduzione del Console generale e il mio saluto ai presenti, è stato affrontato il tema della protezione dei dati personali e si è proceduto alla consegna ai Vice consoli onorari abilitati delle valigette contenti l’attrezzatura per l’acquisizione e la trasmissione dei dati biometrici ai fini dell’accelerazione delle procedure di rilascio dei passaporti. È stata anche svolta una seduta pratica sul loro funzionamento. I Consoli onorari, inoltre, nei loro interventi, hanno toccato anche le molteplici problematiche che ogni giorno si trovano ad affrontare nel rapporto con i connazionali.
Nel mio intervento ho auspicato, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli, un maggior coordinamento tra il consolato, i Vice Consoli onorari e la rappresentanza parlamentare, dichiarando a tale proposito la mia completa disponibilità in qualità di diretta espressione del territorio nel quale i connazionali risiedono. Un esempio positivo e concreto è dato proprio dall’attribuzione e dalla consegna delle macchinette per la raccolta e la trasmissione dei dati biometrici, per le quali sono intervenuta numerose volte per il buon esito delle operazioni.
Ho sottolineato, altresì, l’esigenza di assicurare una più adeguata attribuzione di risorse a sostegno dell’attività dei consolati onorari, che svolgono un’opera insostituibile soprattutto nelle realtà dove esistono grandi distanze. Un’esigenza che da tempo cerco di soddisfare presentando specifici emendamenti migliorativi al bilancio del MAECI, come accaduto in passato e in occasione della discussione della Legge di bilancio alla Camera, nel quale ho chiesto di triplicare i fondi a disposizione per questo scopo.
L’incontro, in definitiva, si è tradotto in un proficuo e appassionato confronto sulle questioni più sentite dalle nostre comunità nelle diverse aree dell’ampia circoscrizione consolare di Toronto.
Interviste
LA MIA INTERVISTA A “L’ITALIA CON VOI” (RAI ITALIA)
LA MIA INTERVISTA A ”THE AGENDA WITH STEVE PAIKIN” (TVO, ONTARIO)
PER SAPERNE DI PIÙ SUL LAVORO DEL PARTITO DEMOCRATICO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI, CONSULTA IL SITO WWWW.DEPUTATIPD.IT