
L’8 agosto ricorre l’anniversario del disastro avvenuto nella miniera del Bois du Cazier, a Marcinelle. Era il 1956. L’esplosione uccise 262 minatori. 136 erano italiani. Un evento tragico che portò alla luce le drammatiche condizioni di lavoro dei minatori e dei nostri lavoratori emigrati. Una tragedia dell’emigrazione che non è stata dimenticata e che replicava, a distanza di circa mezzo secolo, l’analogo evento, avvenuto a Monongah nel West Virginia nel 1907, dove perirono altre centinaia di minatori, tra i quali molti italiani.
Da quel giorno drammatico, l’8 agosto è diventato un’occasione di riflessione e di memoria. Le nostre comunità celebrano la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” per tenere vivo il ricordo delle nostre vittime, rendere omaggio ai superstiti ed esprimere vicinanza alle loro famiglie.
Quest’anno, le restrizioni imposte dalla pandemia non ci consentiranno di ritrovarci insieme, come facciamo solitamente in tante città del mondo. Sono certa però che, seppure in modi diversi, sapremo onorare i nostri lavoratori caduti sul lavoro.