Nel corso dell’audizione presso la Commissione Esteri della Camera, ho posto al Ministro Di Maio due questioni cruciali riguardanti la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo.
Poiché la legge di bilancio in discussione alla Camera prevede il rinnovo del Fondo per la promozione della lingua e la cultura italiana, in scadenza nel 2020, ma con una dotazione finanziaria per il 2021 più bassa (31,2 milioni rispetto a 50 milioni), ho chiesto se si prevede anche per questo nuovo ciclo la divisione tra MAECI, Ministero per i beni culturali e Ministero per l’istruzione o se l’intera somma sia nella disponibilità degli Esteri.
In ogni caso – e questa è la seconda domanda – se si pensa che la dotazione del capitolo 3153, destinata ai corsi di lingua e cultura promossi dagli enti gestori, possa scendere al di sotto della spesa consolidata negli ultimi anni, di poco superiore ai 14 milioni di euro.
Nella sua replica, il Ministro ha confermato che i fondi saranno ripartiti tra i vari ministeri, ma che in ogni caso non diminuirà il livello dei contributi per i corsi di lingua e cultura italiana.E questa mi sembra una gran buona notizia.
Per quanto mi riguarda, seguirò l’evoluzione dei temi toccati nell’audizione nel corso dei lavori sulla legge di bilancio e la successiva esecuzione di quanto si deciderà, in modo che alle parole seguano fatti coerenti.