La rappresentazione dell’Italia che risulta dagli avvertimenti dati dal Governo canadese a chi voglia visitare l’Italia è veramente caricaturale, eccessiva, sgradevole. Il fatto che casi sporadici di delinquenza minore vengano elencati come tratti strutturali e diffusi della società italiana, una specie di perverso labirinto dove l’ignaro turista è destinato inesorabilmente a perdersi, subendone le più gravi conseguenze, dal borseggio all’attacco armato, compone un disegno irreale, inaccettabile e tendenzialmente offensivo.
Quando sono a Roma, vivo in una zona adiacente al Parlamento, frequentata quotidianamente da migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, e posso testimoniare che finora non mi è mai capitato di assistere ad una sola delle situazioni che nel sito vengono indicate.
Una vera scivolata per un Paese che ha con l’Italia profondi rapporti di amicizia, di collaborazione e di scambio. Uno schiaffo in faccia alle centinaia di migliaia di italiani di nascita e di origine che in Canada si sono insediati, si sono integrati e hanno contribuito con il loro lavoro a fare diventare il loro nuovo Paese più progredito e più sviluppato. Dando prova di senso della legalità e di rispetto delle regole di convivenza nella società nella quale hanno ricostruito la loro vita e quella dei loro figli e nipoti.
Ringrazio veramente il Direttore Veronesi per avere pubblicamente segnalato questo caso e posto le basi per un chiarimento di fondo, così come apprezzo l’iniziativa dell’Ambasciatore Cornado di avere richiesto la rimozione di questo quadro infamante dal sito ufficiale del Governo canadese, anticipando la richiesta che stavo preparando al Governo italiano con un’apposita interrogazione.
E’ giusto che il Governo canadese si preoccupi dell’incolumità dei propri cittadini, mettendoli in guardia da possibili pericoli, ma è altrettanto giusto che questo avvenga senza buttare fango sull’immagine di Paesi amici, ma con consigli più misurati e realistici.
Mi auguro che questo imbarazzante passaggio sia l’occasione per condividere una misura più rispettosa dei rapporti reciproci e per promuovere, e non frenare, il flusso di scambi turistici tra i due Paesi, che vanno incrementati a beneficio della qualità della vita e della cultura dei loro cittadini.
Francesca La Marca