NEWSLETTER 11 DEL 27 OTTOBRE 2014

NEL MIO INTERVENTO IN AULA HO ESPRESSO LA MIA SINCERA SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO E LE AUTORITÀ CANADESI E L’IMPEGNO COMUNE PER DIFENDERE LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA.

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Sulla grave vicenda dell’attacco terroristico al Parlamento canadese e sulla morte di due militari di quel Paese amico, sono intervenuta alla Camera per esprimere la solidarietà personale e degli altri Parlamentari alle famiglie dei caduti, al popolo e alle autorità coinvolti nei drammatici avvenimenti.

Un commando di uomini armati ha prima ucciso un militare italo-canadese, Nathan Cirillo, presso il National War Memorial di Ottawa e poi ha fatto irruzione nel Parlamento canadese nel tentativo, fortunatamente sventato, di portarvi terrore e morte. L’attentato fa seguito all’investimento mortale di un altro soldato compiuto intenzionalmente il giorno precedente da un giovane convertitosi all’Islam. Una vita è stata sacrificata per odio ideologico e un grave oltraggio è stato portato ad un importante simbolo storico e morale di un Paese amico e alla sua  massima istituzione democratica. Con l’emozione che mi deriva dal fatto di essere nello stesso tempo cittadina italiana e cittadina canadese, vorrei esprimere al popolo e alle autorità canadesi la solidarietà e la partecipazione mia e di tutti i colleghi parlamentari.

L’attentato, la cui matrice ideologica e terroristica sembra ormai evidente, è tanto più odioso e repellente in quanto colpisce un Paese democratico e multiculturale come il Canada. Centinaia di migliaia di italiani, come i genitori di Nathan Cirillo, il soldato caduto, hanno potuto trovare condizioni di miglioramento e di integrazione in una società aperta e libera che ha saputo rispettare le loro convinzioni e la loro identità.

La solidarietà è doverosa ma non basta. Il nostro Paese, oltre ai principi democratici, deve condividere con il Canada e con gli altri partner anche l’impegno e la determinazione di resistere e contrastare la crociata di terrore volta a suscitare ogni giorno nuovi scenari di morte.  Sono in discussione la sicurezza, la liberta di pensiero e di religione, i principi più profondi della democrazia. Il messaggio più giusto che in questo momento possiamo inviare al popolo e alle autorità canadesi è che anche l’Italia, in un confronto così difficile e nello stesso tempo decisivo per le sorti della libertà, è pronta a fare la sua parte.

Francesca La Marca

Last week, I spoke briefly in the Chamber of Deputies on the terrorist attack which took place in Canadian Parliament and on the shooting of young Corporal Nathan Cirillo in front of the National War Memorial. I expressed my personal solidarity and that of all Italian deputies toward the families of the murdered soldier and those wounded as well as toward Canada and its Authorities.


Attività parlamentare


LA MARCA SCRIVE AI MINISTRI LUPI E MOGHERINI: VA CONCLUSO L’ACCORDO CON IL CANADA SUL RICONOSCIMENTO DELLE PATENTI

Dopo aver presentato una interrogazione parlamentare  per chiedere i motivi per cui l’accordo sulla conversione delle patenti con il Canada si è improvvisamente arenato e dopo aver incontrato l’Ambasciatore canadese in Italia Peter McGovern per discutere della posizione del Canada in merito all’accordo, la deputata del PD Francesca La Marca, eletta nella Ripartizione Nord e Centro America, ha deciso di scrivere ai Ministri Lupi (Trasporti) e Mogherini (Esteri) per sensibilizzare e sollecitare il Governo italiano a riprendere i negoziati con il Paese nordamericano e trovare una soluzione ai problemi che hanno portato all’attuale stallo delle trattative. Ai due ministri l’On. La Marca ha voluto segnalare che come  rappresentante della vasta comunità italiana residente in Canada, e dei numerosi ex emigrati italiani in Canada rientrati in Italia,  di ricevere sistematicamente richieste di interessamento e di intervento su questa tematica da parte dei nostri connazionali e delle loro associazioni.

Nella sua lettera ai due ministri la parlamentare italiana ha ricordato che l’Ambasciatore McGovern ha espresso un forte interesse affinché l’accordo tra Italia e Canada sulla conversione delle patenti di guida venga stipulato e che tale accordo beneficerebbe decine di migliaia di cittadini, rafforzerebbe le relazioni tra i due Paesi, ed arricchirebbe la legislazione su questa materia dei due Paesi che hanno già stipulato numerosi accordi internazionali con Paesi terzi (l’Italia ha firmato circa 60 accordi per il reciproco riconoscimento delle patenti di guida con Paesi di tutto il mondo). L’On. La Marca ha scritto ai due ministri di ritenere necessario un maggiore impegno da parte delle autorità competenti per concludere positivamente le trattative tra i due Paesi che oramai si trascinano da anni improduttivamente. Proprio a causa di questi ritardi la parlamentare aveva presentato nel mese di luglio 2014 una interrogazione parlamentare dove si evidenziava come alla quasi totalità dei cittadini italiani che si recano in Canada e dei cittadini canadesi che si recano in Italia, e che per motivi di studio o di lavoro acquisiscono la nuova residenza, non viene riconosciuta né convertita la patente di guida, con tutti i disagi e le frustrazioni che si possono immaginare. Nella sua lettera l’On. La Marca ha ricordato che nel 2006 le autorità competenti canadesi avevano predisposto e inviato al Governo italiano una proposta di accordo quadro a livello federale che prevedeva la successiva stipula di protocolli tecnici attuativi a livello delle varie province canadesi e si era successivamente avviato a Roma un negoziato specifico tra esperti dei due Paesi per definire un testo comune la cui ultima versione era stata sottoposta nel luglio del 2011 ai negoziatori canadesi da parte della nostra ambasciata a Ottawa. Da allora, nonostante i tentativi compiuti con numerose iniziative politiche e legislative, e voci non confermate di un prossimo accordo, le trattative sembrano essersi arenate. “Data la rilevante importanza che l’accordo riveste per le nostre collettività emigrate in Canada e per le migliaia di cittadini italiani che per varie ragioni hanno ripreso ad emigrare nel Paese nordamericano – scrive la deputata – ritengo che la sua entrata in vigore rappresenterebbe un importante segnale di attenzione e di responsabilità da parte di questo Governo nei confronti dei nostri connazionali.”.

Alla luce di queste considerazioni La Marca ha esortato i due ministri ad impegnarsi in direzione di una ripresa dei negoziati con il Canada al fine di concludere finalmente ed in tempi possibilmente brevi questo importante accordo.

LA MARCA WRITES TO MINISTERS LUPI AND MOGHERINI: THE DRIVER LICENCE AGREEMENT WITH CANADA MUST BE FINALIZED

After having presented a Parliamentary interrogation questioning the reasons for which the Driver Licence Agreement between Italy and Canada was suddenly halted and after having met with Canadian Ambassador Peter McGovern to discuss Canada’s position with respect to this Agreement, MP Francesca La Marca (Electoral College North and Central America) decided to write to Ministers Lupi (Transportation) and Mogherini (Foreign Affairs) in order to solicit the Italian Government to resume talks with Canada and find a solution to the issues impeding negotiations.

La Marca highlighted to the two Ministers that as a representative of the vast Italian community in Canada and of numerous former immigrants who subsequently returned to live in Italy, that she consistently receives queries about this issue. In her letter, she underlined that Ambassador McGovern expressed strong interest in finalizing a Driver Licence Agreement between Italy and Canada, that such an Agreement would benefit tens of thousands of citizens and would strengthen the relationship between the two Countries.

Due to this very delay in negotiations, in July of this year La Marca presented a Parliamentary interrogation outlining the frustration that Italian citizens who have moved to Canada – and conversely, Canadians who have moved to Italy, be it for study or employment – have experienced the frustration of not having their driver’s license recognized.

“Given the importance that this Agreement holds for numerous Italians who have emigrated to Canada and for the thousands of Italian citizens who, for a variety of reasons, continue to do so each year”, La. Marca concludes, “I believe that its stipulation would be a positive sign and a great act of responsibility on the part of this Government toward its People”.


Dall’Italia


 Stati generali della lingua italiana all’estero

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LA LINGUA ITALIANA COME SOSTEGNO DELL’ITALIA NEL MONDO

Vorrei fare qualche considerazione sugli Stati generali della lingua italiana all’estero, organizzati dal Ministero degli Esteri, che si sono appena conclusi a Firenze con il conforto di una buona attenzione mediatica – merce rara per gli italiani all’estero e dunque preziosa.

Bisogna dare atto al Sottosegretario Mario Giro, che ha avuto questa intuizione, e al Ministro Federica Mogherini che ha avallato l’iniziativa, oltre che al Direttore generale per la promozione del Sistema Paese, Ambasciatore Andrea Meloni che l’ha organizzata, di avere trovato una chiave giusta per interrompere il lungo silenzio che ha avvolto il destino della lingua italiana nel mondo.

La spettacolarizzazione dell’evento, affidata ai nomi di scrittori, attori, cantanti pop, tenori e via dicendo aveva fatto storcere un po’ il muso a qualche purista della lingua e a qualche custode dei rituali burocratici. Bisogna riconoscere, invece, che proprio questa formula ha consentito di far riaffiorare dalla sottovalutazione e dalla marginalità un argomento decisivo per la proiezione dell’Italia del mondo e per il mantenimento di un rapporto culturalmente ricco con le nostre comunità all’estero. Questo risultato, per altro, si è ottenuto non a scapito dei contenuti perché nel corso dei lavori, come hanno riferito in particolare le agenzie specializzate, c’è stata la possibilità di parlare anche delle potenzialità e delle problematiche che si sono sviluppate in questo campo.

Da qualche tempo, si sente ripetere con sempre maggiore insistenza che la lingua e la cultura debbano uscire dalla loro aristocratica solitudine e diventare un volano della ripresa del Paese affiancandosi alle attività produttive e commerciali e, per così dire, rimboccandosi le maniche per allargare gli spazi di presenza dell’Italia a livello globale. Giusto. Ma allora il problema è quello di stabilire contatti sempre più stretti tra la promozione commerciale e quella culturale, tra progetti di internazionalizzazione e comunità italiane all’estero. Invece, quando si passa dalla poesia alla prosa, ognuno continua a tracciare il suo solco senza incrociarsi con gli altri. A livello normativo, l’unica eccezione che negli ultimi anni si è determinata è stata l’approvazione di un emendamento al Decreto Destinazione Italia, da me presentato assieme agli altri colleghi del gruppo democratico, nel quale s’introduce la possibilità di coinvolgere le comunità all’estero nei programmi di internazionalizzazione. Non basta però cambiare una legge, è necessario realizzare esperienze significative. Una maggiore sinergia tra gli interventi di internazionalizzazione di natura commerciale con quelli di natura culturale potrebbe essere una strada innovativa e feconda da perseguire non solo con evocazioni rituali, ma con azioni concrete.

Settorializzare nel mondo globale non conviene a nessuno, meno che mai a noi italiani. Il nostro errore è di non valorizzare adeguatamente le implicazioni culturali che vi sono anche nelle nostre migliori produzioni, quelle che sotto il nome di made in Italy hanno conquistato il mondo. In questi prodotti vi sono valori di creatività, innovazione, buon gusto, piacere di vivere che configurano un modello di vita che a giusta ragione può essere definito “italiano”. Molte espressioni di lingua italiana in tutto il mondo sono diventate riferimenti comuni nel campo del canto, della gastronomia, della moda, del cinema, ma anche della ricerca, della tecnologia, della meccanica e quant’altro. Sviluppare questi aspetti, queste suggestioni sul piano culturale e linguistico può diventare un bel trampolino di lancio anche per i nostri interessi e per le nostre produzioni.

C’è un altro punto, tra quelli discussi negli Stati generali, che mi ha interessato particolarmente. Ed è quello del rapporto tra cultura italiana e culture italofone. La cultura italiana, per la sua forza e il suo prestigio ma anche per l’abuso retorico che di essa si è fatto in altri tempi, ad esempio durante il fascismo, è percepita come una specie di faro capace di irradiare la sua luce potente anche nei luoghi più lontani del mondo e, in particolare, nelle nostre comunità. Che la cultura e i beni culturali italiani abbiano una straordinaria attrattività è vero, ma sarebbe un errore persistere in questa idea “monumentale” mentre il mondo e le nostre stesse comunità si stanno manifestando dinamiche molto veloci. Il successo non è più legato soltanto alla forza della tradizione, ma a tante altre cose, come alla capacità di promozione, ad un uso adeguato delle tecnologie di comunicazione, all’orientamento delle grandi correnti turistiche mondiali, al tipo di formazione impartito dai diversi sistemi scolastici locali e via dicendo.

Le nostre comunità, in particolare, si sono fortemente evolute e differenziate e dimostrano non solo connotazioni storiche specifiche, ma anche una capacità sempre più pronunciata di ricostruire culturalmente il proprio percorso di integrazione nei Paesi di insediamento e di ridefinire il proprio profilo. Basti pensare all’intensità e alla ricchezza degli studi sulla storia e sulla cultura italo-americana che proprio negli Stati Uniti si sono manifestate negli ultimi decenni. Un rapporto esclusivamente unidirezionale, dal centro alla periferia, dall’Italia alle comunità è una cosa ormai anacronistica, superata dai tempi. Oggi è il caso di considerare che l’italianità, come giustamente è stato detto negli Stati generali, è diventata una categoria plurale e deve diventare un riferimento sempre più globale. Le culture italofone, dunque, devono concorrere con pieno diritto a costruire questa italianità plurale e globale. Si tratta di una transizione che è già avvenuta nei fatti e di cui è urgente prendere atto senza sentimenti di perdita e di frustrazione, ma piuttosto con la convinzione che essa ci può aiutare a sprovincializzarci e ad essere più presenti e vivi nella realtà di oggi. Dalla cultura-faro alla cultura-rete, ecco il cammino che ci aspetta. In questo modo sarà anche più facile far combaciare la rete della promozione commerciale e del made in Italy con quella della promozione culturale. L’Italia, in questo modo avrà due forti gambe per camminare, due eccellenze da far valere: il made in Italy e l’italianità plurale. La lingua italiana può essere il filo rosso che attraversa e tiene insieme queste diverse dimensioni, dando un sigillo di qualità ad una nuova immagine e a una nuova presenza dell’Italia nel mondo.

Perché a questo si possa arrivare non in ritardo ma con i tempi giusti, è indispensabile una riforma di sistema che dia ordine, coordinamento e incisività agli strumenti che operano nel campo della lingua e della cultura. Le risorse disponibili negli ultimi anni si sono drasticamente ridimensionate, ma il sistema di intervento dell’Italia resta ancora notevolmente articolato e affollato di soggetti che a vario titolo vi operano. A livello ministeriale sono almeno tre (Esteri, Istruzione e Cultura) i ministeri coinvolti, e forse quattro (Sviluppo economico). Ci sono scuole pubbliche, parificate e private, enti gestori, scuole internazionali e bilingue, cattedre di italianistica in università straniere, lettori e, intorno a questo nucleo sostenuto direttamente dai finanziamenti statali, la Dante Alighieri, le Regioni, le università per stranieri e i consorzi universitari che fanno formazione a distanza, la Rai. Senza trascurare la funzione di mantenimento e diffusione della lingua italiana che svolgono i giornali in italiano all’estero e la Chiesa cattolica, che svolge ancora diverse funzioni e attività formative e assistenziali nella lingua di Roma. Non è pensabile che, in regime di risorse sempre più scarse, come quello che attraversiamo, ognuno possa andare tranquillamente per la sua strada, tanto più che la legge che regola questo intervento, la eroica 153, risale al 1971 ed era stata concepita in vista del ritorno in Italia dei figli degli emigrati. Non solo un altro tempo, ma un altro mondo. D’altro canto, ormai ogni idioma si deve misurare in un mercato linguistico agguerrito e talvolta spietato. Altri Paesi, come la Germania, la Francia, la Spagna, l’Inghilterra, la Cina si sono attrezzati con enti unitari e dinamici, capaci di aderire elasticamente alle diverse realtà. Non c’è alternativa, dobbiamo fare lo stesso anche noi, vincendo interessi corporativi e interessi di bottega. Con l’idea di recuperare nel mercato e nelle comunità almeno in parte le risorse necessarie per competere e per rilanciare in modo rinnovato la lingua e la cultura italiane. La risposta che proprio negli Stati Uniti la nostra comunità ha saputo dare all’appello di difendere e di sostenere il programma AP per il riconoscimento dell’italiano nelle scuole superiori ci dice che è possibile fare meglio e imboccare nuove strade.


 Incontri


ALL’INCONTRO CON L’AMBASCIATORE CANADESE PETER MCGOVERN SI E’ DISCUSSO DEI PROBLEMI CONCRETI DELLE COMUNITA’

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E’ stato un incontro di lavoro cordiale e proficuo che assumerà una frequenza strutturale e metodica per discutere dei rapporti economici, sociali e culturali tra Italia e Canada e per identificare e valutare soluzioni agli eventuali problemi”. E’ quanto ha affermato Francesca La Marca dopo avere incontrato venerdì 10 ottobre l’ambasciatore canadese Peter McGovern presso l’Ambasciata canadese di Roma. All’incontro era presente lo staff di collaboratori dell’ambasciatore e del deputato eletto nella ripartizione Centro e Nord America.

“Il Canada e l’Italia – ha affermato La Marca – condividono gli stessi principi e le stesse politiche sulle questioni internazionali e sui rapporti tra i popoli e da tempo hanno dato grande slancio alle opportunità commerciali e ai partenariati nel campo della tecnologia e della scienza”. Nell’incontro si è anche e soprattutto discusso della grande e dinamica comunità italo-canadese e dell’importanza che essa riveste nei vari aspetti – culturali, sociali, economici e politici – delle relazioni bilaterali tra i due Paesi.

L’ambasciatore ha manifestato grande interesse per le questioni sollevate dalla deputata e si è impegnato a portarle all’attenzione del Governo canadese allo scopo di sensibilizzare le autorità competenti e avviare possibili iniziative. Nel corso dell’incontro si è discusso di questioni politiche e culturali, ma anche di previdenza, fisco, sanità, patenti di guida.

La Marca ha infatti sottolineato l’importanza di concludere un accordo sulla conversione e riconoscimento delle patenti di guida tra i due Paesi – una delle richieste più pressanti delle due comunità. L’ambasciatore ha reso noto che l’accordo potrebbe essere firmato a breve ma per ora è bloccato da alcune incertezze “tecniche” sollevate dal Governo provinciale del Quebec, incertezze per le quali si sta cercando di trovare una soluzione. Sia l’ambasciare McGovern che la parlamentare del PD eletta all’estero hanno manifestato la loro soddisfazione per il fatto che finalmente il Parlamento italiano è in procinto di ratificare la nuova convenzione bilaterale di sicurezza sociale che introdurrà una serie di importanti benefici per i lavoratori e i pensionati tutelati. Altro argomento affrontato è stato quello dell’assistenza sanitaria per i cittadini che si spostano per soggiorni temporanei da un Paese all’altro.

La Marca, dopo aver illustrato le iniziative parlamentari su questa materia da lei intraprese in Parlamento, ha stigmatizzato la mancanza di un accordo tra i due Paesi che, se approvato, garantirebbe ai cittadini italiani e canadesi una adeguata tutela sanitaria (ancorché limitata alle cure urgenti ospedaliere come stabilito dall’accordo tra l’Italia e l’Australia) senza dover ricorrere alle costose polizze delle assicurazioni private. La Marca ha chiesto il rinnovo del riuscitissimo programma bilaterale Vacanza-Lavoro (Youth Mobility Program), che rientra nell’iniziativa di mobilità dei giovani creato per studenti e non-studenti che vogliono vivere l’esperienza di un’altra cultura mentre viaggiano e lavorano. Giovani canadesi e italiani di età compresa fra i diciotto e i trentacinque anni compiuti, hanno potuto passare dodici mesi nell’altro paese, usufruendo di un permesso di lavoro valido per i primi sei mesi. La Marca ha chiesto un ampliamento delle quota attuali di partecipazione.

L’ambasciatore ha tuttavia informato che entro la fine dell’anno il Governo canadese ripenserà e riformulerà l’organizzazione e lo svolgimento dell’intero programma con criteri che potrebbero risultare purtroppo più restrittivi. Al termine dell’incontro è stato lo stesso ambasciatore canadese ad auspicare una cadenza sistematica di questi utili momenti di analisi e riflessione per discutere e trovare possibili soluzioni ai problemi delle comunità emigrate o che si spostano, anche per brevi periodi di vacanza, di lavoro e di studio, da un Paese all’altro.

MEETING WITH CANADIAN AMBASSADOR PETER MCGOVERN TO DISCUSS ISSUES REGARDING ITALY AND CANADA

Francesca La Marca met with Canadian Ambassador Peter McGovern at the Canadian Embassy in Rome on Friday, October 10th. The meeting was very productive and is the first of various to come, to discuss economic, social and cultural issues regarding the Italian community in Canada. La Marca stated that Canada and Italy share the similar values and policies regarding international issues and that Canada and Italy have always promoted economic opportunities and supported the technological and scientific partnership.

Among the topics breached during the meeting was the status of the Italian-Canadian community and its role in the cultural, social, economic and political life the two nations. The Ambassador expressed great interest in the issues proposed by La Marca and pledged to bring them to the attention of the Canadian Government. In addition to political and cultural issues, social security, taxation, heath care and policy regarding driver’s licenses were also discussed.

La Marca stressed the importance of an agreement that would provide reciprocal recognition of driving licenses issued by the two countries. The Ambassador stated that such an agreement is imminent, however technical issues, raised by the Government of the Province of Quebec, have delayed its approval. Both Ambassador McGovern and Hon. La Marca indicated that they felt encouraged by the fact that Italian Parliament is finally in the process of ratifying the new bilateral agreement on social security. This will introduce a number of important benefits for workers and retirees. Among the topics discussed was also health care for citizens who relocate temporarily from one country to the other. La Marca lamented the lack of an agreement between the two countries that, if approved, would provide citizens with Italian and Canadian health insurance (albeit limited to urgent medical care), without having to resort to costly private insurance policies. In addition, La Marca asked for the renewal of the highly successful bilateral Youth Mobility Program (Programma Bilaterale Vacanza-Lavoro), which is part of the initiative for youth mobility created for students and non-students who wish to experience another culture while traveling and working. Under the aegis of this program, Canadians and Italians between the ages of 18 and 35 are able to spend 12 months in the other country, utilizing a valid work permit for the first six months. La Marca expressed strong interest in seeing an increase of the current participation quotas. The Ambassador, however, indicated that by the end of the year the Youth Mobility program would be reorganized and restructured. The Ambassador expressed his hope that this type of meetings would be the first of many. He underlined the importance of this type of open dialogue in identifying solutions to the challenges faced by citizens living abroad and by citizens who relocate, even for short periods of time, for work, study or leisure, from one country to the other.


LA MARCA AL SEMINARIO SULLE POLITICHE MIGRATORIE E DELL’INTEGRAZIONE  PROMOSSO DAL DIPARTIMENTO DI SCIENZE SOCIALI ED ECONOMICHE DELL’UNIVERSITÀ LA SAPIENZA DI ROMA

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Nell’ambito dei seminari sui temi delle politiche migratorie e dell’integrazione per gli studenti del Master in “Migration and Development” diretto dal Prof. Triulzi e dei Corsi di laurea (triennale e magistrale) in “Cooperazione allo sviluppo” dei Professori Marco Cilento e Cristina Giudici, l’on. Francesca La Marca ha partecipato, lunedì 20 ottobre, all’appuntamento dedicato al Canada.

Davanti a una platea di oltre 120 studenti, la parlamentare eletta nella Circoscrizione estero per il Centro e Nord America è intervenuta per illustrare il case study dedicato alle politiche migratorie, al multiculturalismo e alle norme sulla cittadinanza del Canada, suo paese di origine e di formazione.

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Francesca La Marca, dopo essersi presentata e interagito con gli studenti anche in lingua inglese, ha fornito un quadro della legislazione canadese che regola i flussi migratori. Si è quindi soffermata sulle istituzioni e sugli organismi preposti alla gestione, organizzazione e monitoraggio delle politiche migratorie, dell’accoglienza e dell’integrazione. Un capitolo della relazione ha riguardato la questione della cittadinanza e l’evoluzione della legislazione in materia. La Marca ha ripercorso i mutamenti avvenuti nel corso degli anni e il dibattito che si è sviluppato nel Paese attorno a questa questione. Di particolare interesse per gli studenti è risultato il percorso che il richiedente deve fare per ottenere il riconoscimento della cittadinanza canadese. Uno spazio rilevante è stato dedicato da Francesca La Marca al tema del multiculturalismo e all’apporto originale che il Canada ha saputo dare, fin dagli anni Settanta, in termini di legislazione, di norme e di buone pratiche. Il tratto multiculturale è, di fatto, parte integrante dell’identità del Canada contemporaneo: una società aperta e plurale costituita da centinaia di etnie e di culture diverse che condividono e si riconoscono nei principi e i valori democratici della costituzione canadese. Un altro tema analizzato è stato quello dell’immigrazione illegale. Un tema di grande attualità che il Canada condivide con molti Paesi occidentali. Nella relazione sono stati illustrati le norme e gli organismi preposti al controllo di questo fenomeno e gli Immigration holding centers. La Marca ha dedicato l’ultima parte della sua relazione alle politiche migratorie di questi ultimi anni. Anche in Canada, infatti, si sono registrati atteggiamenti restrittivi e tagli ai finanziamenti per le politiche dell’inserimento e dell’integrazione che rimangono comunque esempi positivi a livello internazionale. L’ultimo punto della relazione ha illustrato le novità attese per il 2015 nelle politiche di reclutamento con il nuovo sistema “Express Entry”. Questo sistema riguarderà il processo di analisi delle domande di emigrazione: la priorità sarà data a quei lavoratori con un profilo di alta specializzazione e professionalità in settori ritenuti strategici. Al termine della relazione si è aperto un vivace dibattito e l’on. La Marca ha risposto alle domande degli studenti riguardanti principalmente l’immigrazione clandestina e i centri di detenzione, il processo di riconoscimento della cittadinanza, i nuovi flussi migratori italiani verso il Canada e i visti vacanza-lavoro per i giovani.

Il seminario è poi proseguito con le relazioni degli onorevoli Fabio Porta e Marco Fedi, rispettivamente  sulle politiche di immigrazione e di integrazione del Brasile e degli Stati Uniti d’America.

LA MARCA AT THE SEMINAR ON MIGRATION AND INTEGRATION POLICIES ORGANIZED BY THE DEPARTMENT OF SOCIAL AND ECONOMIC SCIENCES OF ROME’S UNIVERSITY “LA SAPIENZA”

As part of the seminars on the topics of migration policies and integration for Masters students in “Migration and Development”, directed by Professor Triulzi, and Degree courses (three-year degree) in “Development Cooperation”, directed by Professors Marco Cilento and Cristina Giudici, Hon. Francesca La Marca participated on Monday Oct. 20th in this event dedicated to Canada.

Before an audience of over 150 students, the parliamentary representative elected in North and Central America gave a talk to illustrate the case study devoted to Canadian immigration policies, multiculturalism and citizenship. After having presented herself and interacted with students in English, La Marca provided an overview of Canadian immigration laws. She focused on the institutions and organizations responsible for the management, organization and monitoring of migration policies, acceptance and integration. As a portion of her talk concerned the issue of citizenship, La Marca traced the changes that have occurred over the years, and the debate that has developed in the Country surrounding this issue. The students were particularly interested in the process an applicant must go through in order to obtain Canadian citizenship.

La Marca also devoted some time to the subject of multiculturalism and the original contribution that Canada has been able to give, since the seventies, in terms of legislation, standards and best practices. The multicultural aspect is, in fact, an integral part of the identity of contemporary Canada: an open and pluralistic society consisting of hundreds of ethnic groups and cultures that identify with and share the democratic principles and values of the Canadian constitution. Another topic that was explored was illegal immigration, a very concerning issue that Canada shares with many Western countries.

La Marca devoted the last part of her speech to immigration policies of recent years. Even in Canada, in fact, there were restrictive attitudes and cuts to funding for political inclusion and integration. The last portion of her speech illustrated the expectations for 2015 regarding recruitment policies with the new “Express Entry” system. This system will cover the process of examining applications for immigration: priority will be given to those workers with high specialization and expertise in specific and strategic sectors. The speech ended with a debate and Hon. La Marca answered students’ questions mainly concerning illegal immigration and detention centers, the process of recognition of citizenship, the new Italian immigration to Canada and Youth Mobility Program visas for young people.

The seminar continued with speeches by Hon. Fabio Porta and Hon. Marco Fedi,respectively on the immigration policies of Brazil and the United States.


LA MARCA ALLA CERIMONIA DI CONSEGNA DEI DIPLOMI DEL MASTER SU MARKETING E COMUNICAZIONE PROMOSSO DALLA FONDAZIONE ITALIA USA

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Si è tenuto il 21 ottobre, presso la Camera dei Deputati, la cerimonia di consegna dei diplomi del Master in Marketing e Comunicazione promosso dalla Fondazione Italia USA in collaborazione con il Centro Studi Comunicare l’Impresa.

La consegna dei diplomi è stata preceduta dagli interventi di Corrado Maria Daclon, Segretario generale della Fondazione Italia-Usa, Giuseppe Carbonara del Centro Studi Comunicare l’Impresa, Onofrio Introna, Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Simone Madoni, Managing Director di InMedia Advanced Broadcasting Services, della Dott.ssa Barbara Contini, componente del comitato scientifico della Fondazione Italia-USA e dell’on. Francesca La Marca. Moderatore dell’incontro è stato il dottor Giampiero Gramaglia, membro della Fondazione ed ex direttore dell’agenzia Ansa.

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L’on. La Marca, intervenendo in inglese, si è congratulata con gli oltre 200 allievi del Master. Da italo-canadese ha posto l’accento sull’importanza di poter contare sempre di più sull’impegno dei giovani italiani per promuovere il nostro Sistema Paese. Il Made in Italy, inteso nella sua accezione più ampia, evoca ancora nel mondo la nostra straordinaria peculiarità di Paese di eccellenze creative, artistiche, culturali, scientifiche ed economiche. I giovani italiani devono diventare oggi gli ambasciatori di un’Italia che intende riprendere il cammino della crescita e dell’innovazione, con entusiasmo e competenza. In questa prospettiva – ha sottolineato La Marca – un ruolo chiave lo ricopre la formazione che deve garantire percorsi altamente qualificati. Un ringraziamento particolare, quindi, alla Fondazione Italia USA e  al Centro Studi Comunicare l’Impresa per l’impegno profuso in questo tipo di attività. Concludendo, l’on. La Marca ha invitato i giovani studenti del Master a collaborare inviando idee, proposte e suggerimenti capaci di attivare scambi proficui con realtà culturali ed economiche del Nord America.

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The graduation ceremony for the Masters in Marketing and Communication, promoted by the Italy-USA Foundation in collaboration with the Centro Studi Comunicare d’Impresa, was held at the Chamber of Deputies on October 21st.

The degrees were handed out after a number of speeches were given by Corrado Maria Daclon, Secretary of the Italy-USA Foundation, Giuseppe Carbonara of the Centro Studi Comunicare d’Impresa, Onofrio Introna, President of the Puglia Regional Council, Simone Madoni, Managing Director of InMedia Advanced Broadcasting Services, Barbara Contini, member of the scientific committee of the Italy-USA Foundation, and Francesca La Marca. The moderator of the event was Giampiero Gramaglia, member of the Foundation and former Director of the Ansa Press Agency.  Hon. La Marca, speaking in English, congratulated the 200 Masters students. As an Italian-Canadian, she highlighted the importance of being able to count on the efforts of young Italians to promote our Italy around the world. The Made in Italy brand evokes the extraordinary uniqueness of a Country which has an abundance of creative, artistic, cultural, scientific and economic merits. Young Italians today are encouraged to become the ambassadors of a new Italy that aims to move forward on a path of growth and innovation. With that in mind, La Marca underlined that education plays an important role in attaining this goal. A special thanks, therefore, goes to the Italy-USA Foundation and the Centro Studi Comunicare d’Impresa for their commitment in fostering ties between the two countries and promoting advanced studies for our youth.

At the end of her brief talk, Hon. La Marca invited the young Masters students to send her ideas and suggestions on how to promote cultural and economic exchanges between Italy and North America.


FRANCESCA LA MARCA ALLA CERIMONIA DI CONFERIMENTO DEL PREMIO AMERICA, PROMOSSO DALLA FONDAZIONE ITALIA-USA

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ROMA. Si tratta di un riconoscimento di grande valore civile ed istituzionale. Obiettivo del premio è riconoscere e stimolare iniziative ed opere volte a favorire i rapporti tra Italia e Stati Uniti d’America. Sono quindi premiate alte personalità di chiara fama, di qualsiasi nazionalità, che si siano distinte per il loro operato ed abbiano raggiunto importanti risultati a favore dell’amicizia transatlantica. La cerimonia di premiazione 2014 si è tenuta a Roma il 9 ottobre, presso la Camera dei Deputati, presentata dal giornalista Michele Cucuzza. Nella cornice del Premio America la Fondazione Italia USA ha attribuito anche tre medaglie della Camera dei Deputati ad altrettanti studenti di università americane, Diedré Blake, Neal Huddon-Cossar, Challis Popkey, e un premio speciale alla memoria di Sergio Leone, regista e produttore cinematografico.

Francesca La Marca ha avuto l’onore di premiare Frank J. Guarini, Presidente emerito NIAF.

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I premiati di questa edizione sono stati: Lucia Annunziata, Direttore Huffington Post Italia, Alan Friedman, Giornalista, scrittore, Frank J. Guarini, Presidente emerito NIAF, Gianni Letta, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Limiti, Conduttore televisivo, Margherita Maccapani Missoni, Stilista, Pier Paolo Pandolfi, Fondazione HBT – Harvard University, Roberta Pinotti, Ministro della Difesa, Mel Sembler, già Ambasciatore USA in Italia, Luisa Todini, Presidente Poste Italiane.


Circoscrizione Estero. Incontri in Canada


RAPPRESENTANZA E CULTURA, DUE ELEMENTI FORTI DELL’ITALIANITÀ NEL MONDO

Per Francesca La Marca l’ultima settimana di settembre è stata in terra canadese densa di impegni istituzionali, finalizzati sia allo scambio di vedute con parlamentari di origine italiana che all’informazione sull’imminente scadenza elettorale del rinnovo dei COMITES che, com’è noto, avverrà il 19 dicembre di quest’anno.

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Mercoledì 24 settembre, l’onorevole La Marca ha partecipato, a Ottawa, a una colazione di lavoro con parlamentari di origine italiana, alla presenza dell’Ambasciatore Cornado e del Consigliere Taborri, oltre che del Presidente del National Congresso of Italian-Canadians del distretto della Capitale, Avv. Josephine Palumbo. Interlocutori delle autorità italiane sono stati il Ministro Fantino e gli onorevoli Stella Ambler e Dean Del Mastro. I temi toccati nell’ampio confronto che si è sviluppato sono stati quelli del CETA, del rafforzamento dei legami culturali ed economici tra i due Paesi, degli investimenti canadesi in Italia, del confronto tra le politiche di immigrazione adottate, del rafforzamento dell’attività dell’Associazione interparlamentare Italia-Canada.

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Giovedì 25 settembre, infatti, nella sala teatro del Centro Leonardo da Vinci di Saint Léonard, La Marca è intervenuta all’incontro con la comunità italiana di Montreal, al quale hanno partecipato oltre 200 persone. Alla manifestazione istituzionale, moderata dall’Avvocato Tony Sciascia e indirizzata a comunicare gli elementi informativi relativamente alle elezioni dei COMITES, hanno partecipato l’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, il console Enrico Padula, l’on Fucsia Nissoli e diverse note personalità locali, quali il Presidente del COMITES di Montreal, Giovanna Giordano, l’ex Senatrice Milena Barth, presidente della CRAIC, il membro del CGIE e consigliere comunale Giovanni Rapanà, il Signor Pino Asaro, Presidente del National Congress of Italian-Canadians” del Québec, Il Signor Silvio De Rose, Presidente del Centro Leonardo Da Vinci, l’ex Senatore Basilio Giordano, il giornalista de “Il Cittadino” Vittorio Giordano e molti altri operatori dell’informazione. L’Ambasciatore Cornado, in particolare, con l’ausilio di un efficace powerpoint, ha prospettato le scadenze e gli impegni riguardanti gli elettori, a partire dall’obbligo di iscrizione entro il 19 novembre negli appositi elenchi per coloro che intendano usufruire del previsto voto per corrispondenza. “Nel mio intervento, che ha concluso la parte espositiva dell’incontro, ho cercato di sottolineare due aspetti”, ha dichiarato la deputata del PD La Marca. “Nonostante la ristrettezza dei tempi, è necessario cogliere questa opportunità, dovuta alla serietà con cui il Governo ha mantenuto gli impegni presi all’atto della sua costituzione, per interrompere l’inaccettabile sospensione della vita democratica nelle nostre comunità, che dura purtroppo da cinque anni, e ridare nuova linfa a questi preziosi organismi di rappresentanza di base. Il secondo aspetto è che questa volta anche in Canada i COMITES sono stati riconosciuti organismi di pieno diritto, dal momento che grazie all’ottimo lavoro diplomatico dell’Ambasciata, si sono potute superare le diffidenze delle autorità canadesi. Una ragione in più per rispondere con convinzione ed entusiasmo all’appello per questo importante atto di democrazia e di partecipazione”. Dopo i numerosi chiarimenti forniti agli intervenuti, l’incontro si è chiuso con una visita delle autorità presenti ai locali del COMITES di Montreal, ubicati nello stesso centro comunitario.

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L’indomani l’iniziativa è stata replicata a Toronto nella Rotonda del Columbus Center, cuore della comunità italiana. Presenti, oltre all’Ambasciatore Cornado, alle deputate La Marca e Nissoli, il nuovo Console Giuseppe Pastorelli, il Presidente del COMITES Gino Cucchi, il Consigliere CGIE Alberto Di Giovanni, il Segretario del PD Canada Mario Marra, operatori dell’informazione e rappresentanti di patronati. Dopo il consueto question time, l’incontro si è concluso con un piccolo ricevimento. Adempiuto al dovere di incontrare la comunità di Toronto, l’on. La Marca, assieme all’Ambasciatore e al Console, si è spostata a Concord, una località dell’Ontario nella quale è presente ed attiva una folta comunità italiana, per partecipare al Gala Centro Scuola Awards Night.

GALA SCUOLA

Sotto la regia di Domenic Servello, presidente del Centro Scuola, e Alberto Di Giovanni, fondatore e storico animatore dell’importante istituzione culturale, una delle più attive al mondo, si è svolta la consegna dei premi di eccellenza per alcuni importanti campi di formazione, quali i Giochi della Gioventù, l’apprendimento dell’italiano, la civiltà classica, la storia dell’arte e i riconoscimenti dell’Atleta dell’anno e dello Studente dell’anno. All’on. La Marca è stato affidato il compito di consegnare alcuni dei premi assegnati, in dialogo diretto con i numerosi studenti presenti e con i loro familiari. A commento dell’iniziativa, La Marca ha dichiarato: “La qualità e la capillarità dell’impegno del Centro Scuola aiutano tutti noi, e spero anche le autorità italiane, a comprendere quali grandi potenzialità di sviluppo dell’italianità sono presenti nelle nostre comunità. Rappresentanza e cultura sono due aspetti inscindibili, due facce della stessa medaglia, che l’Italia deve riconoscere e valorizzare per diventare più autorevole e rispettata nel mondo”.

REPRESENTATION AND CULTURE, TWO PRIORITIES FOR THE ITALIAN COMMUNITIES ABROAD

Francesca La Marca travelled to Canada to attend official meetings, aimed not only to exchange opinions with parliamentarians of Italian origin, but also to convey information about the forthcoming election for the renewal of the COMITES; which will take place on the 19th of December, 2014.

On the the 24th of September, La Marca attended a breakfast meeting in Ottawa with parliamentarians of Italian origin. Ambassador Cornado, Consul Taborri and Josephine Palumbo, President of the Capital district National Congress of Italian-Canadians, also attended the meeting. The representatives for the Italian-Canadian authorities were Minister Fantino and the Hon. Stella Ambler and the Hon. Dean Del Mastro. The main topics of discussion were CETA, the strengthening of the cultural and economic ties between the two countries, Canadian investments in Italy, the comparison between immigration policies adopted by the two nations and the increase of Italo-Canadian Inter-parliamentary Association activity.

On September 25th, La Marca participated in an event with her Italian constituency of Montreal, at the Saint Lèonard Centro Leonardo da Vinci, which was attended by over 200 people. The institutional event was moderated by Attorney Tony Sciascia and aimed to communicate information regarding the COMITES elections. Various distinguished guests were present, including Ambassador Gian Lorenzo Cordano, Consul General Enrico Padula and the Hon. Fucsia Nissoli. Other attendees included Giovanna Giordano (President of the Montreal COMITES), former Senator Milena Barth, Mr. Pino Asaro (President of the Quèbec National Congress of Italian-Canadians), Mr. Silvio De Rose (President of the Centro Leonardo da Vinci), former Senator Basilio Giordano and Mr. Vittorio Giordano (journalist for “Il Cittadino”). Through an effective PowerPoint presentation, Ambassador Cornado proposed deadlines and highlighted commitments regarding voting modalities, in order to register in the appropriate lists by November 19th.

La Marca declared that this finally put an end to the unacceptable five–year interruption of democratic life in the Italian communities and would strengthen representation. La Marca also stated that the COMITES in Canada were accredited full rights, thanks to the Ambassador’s excellent diplomatic work, that enabled Canadian authorities to overcome their skepticism. The meeting ended with a visit to the COMITES of Montreal, by the authorities, located in the same community center.

The next day, a similar event was held in Toronto in the Rotunda of the Columbus Center, the heart of the Italian community. In addition to Ambassador Cornado, La Marca and Nissoli, the new Consul General Giuseppe Pastorelli, the President of the COMITES Gino Cucchi, the representative of the CGIE Alberto Di Giovanni, the Secretary of the PD Canada Mario Marra, media professionals and representatives of charitable institutions were also present. After the standard question period, the meeting ended with a small reception.

La Marca, along with the Ambassador and Consul General, traveled to Concord (Ontario) to participate in the Gala Centro Scuola Awards Night. The awards were handed out by Domenico Servello, President of the Centro Scuola, and Alberto Di Giovanni, founder of the important cultural institution, one of the most active in the world. The prizes were awarded to various important training sectors, such as “I Giochi della Gioventù”, learning the Italian language, classical civilization, art history and Athlete and Student of the year.

La Marca was entrusted with the task of handing out some of the awards so as to have direct contact and dialogue with the students and their families. With respect to the award ceremony, La Marca commented that the quality and ubiquity of the Centro Scuola’s efforts help everyone understand what great potentials for Italian development are present in our communities. She noted that representation and culture are two inseparable elements that Italy needs to recognize and value in order to become more influential and respected worldwide.


SPECIALE ELEZIONI COMITES

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PER I COMITES UNA SOLA COSA DA DIRE: “ISCRIVETEVI E ANDATE A VOTARE”

A meno di un mese dal termine per l’iscrizione negli elenchi degli elettori, la cosa più chiara e seria da fare è uno sforzo straordinario e univoco per favorire la partecipazione al voto dei cittadini

Come deputati del PD eletti all’estero, desideriamo ribadire ancora una voltai termini della questione: c’è una legge vigente che, dopo tre rinvii, dice che il voto deve avvenire entro il 2014; si è sviluppata una richiesta univoca da comunità, COMITES e CGIE, oltre che da tutti gli eletti all’estero, affinché  si evitasse un altro deleterio rinvio, che avrebbe messo definitivamente in ginocchio questi organismi; il Governo è riuscito a trovare 7 milioni aggiuntivi per votare entro l’anno portando le risorse a 9 milioni; per evitare il penalizzante voto nei seggi si è tornati al voto per corrispondenza; per contenere i costi nei limiti del budget disponibile e rendere più sicuro il voto è stata introdotta la preiscrizione nell’elenco degli elettori, una soluzione che non è caduta dal cielo ma che è un elemento condiviso da tutti i gruppi parlamentari per la riforma del voto per corrispondenza; siamo stati tutti concordi nel rilevare che i tempi previsti per le diverse operazioni erano strettissimi e per questo abbiamo chiesto al Governo di indire entro il 2014 le elezioni e di poterle svolgere entro i primi mesi del 2015; ci è stato risposto che i soldi non spesi sarebbero ritornati nel calderone generale e che non vi sarebbe stata alcuna certezza di poterli recuperare nel 2015, favorendo di fatto un rinvio sine die del rinnovo; abbiamo condizionato la nostra disponibilità ad uno sforzo serio sul piano della comunicazione e ci è stato assicurato che, oltre all’attivazione dei canali istituzionali, sarebbero stati inviati 2,8 milioni di lettere ai capifamiglia per informare dell’obbligo di preiscrizione.

Il Governo ha ribadito in queste ore che dopo che i decreti di indizione sono stati emanati e dopo che è stata avviata la complessa macchina organizzativa è tecnicamente, giuridicamente e politicamente impensabile di potere bloccare lo svolgimento delle operazioni elettorali. Rispettiamo le opinioni di tutti, ma con i tempi che ci sono continuare a frenare, contraddire e spargere sfiducia rappresenta una responsabilità che non solo non intendiamo assumerci, ma che riteniamo di dovere contrastare a tutela dei diritti di cittadinanza degli italiani all’estero e in difesa dei loro istituti di rappresentanza. Continuare a invadere gli organi d’informazione di inquietudini e incertezze oscurando l’obbiettivo primario di questa tornata elettorale, quello di superare uno stato di democrazia sospesa, è il miglior regalo che si possa fare ai detrattori e agli eversori dei diritti politici dei cittadini residenti all’estero.

Dopo dieci anni di durata di un’abnorme legislatura qualcuno ancora dice, non sappiamo con quanta buona fede, prima la riforma dei COMITES e poi il voto. La prima riforma dei COMITES è farli vivere, rispettarne le prerogative loro assegnate dalla legge, rinnovarne la rappresentanza impegnandosi per un ricambio generazionale e per una loro apertura ai fenomeni nuovi, come la nuova emigrazione. Il dibattito elettorale, semmai, si raccolga intorno ad una fondamentale domanda – “qual è il COMITES che vogliamo” -, in modo che dopo il ripristino della democrazia tra le comunità si possa procedere ad un loro potenziamento anche alla luce delle riforma generale sull’assetto della rappresentanza.

Ora c’è una sola cosa da dire: “Iscrivetevi per votare. Scegliete liberamente i vostri rappresentanti”. E una sola cosa da fare: informare il maggior numero possibile di elettori perché si iscrivano e partecipino al voto. Sappiamo già che i livelli di partecipazione non saranno elevati, e questo non solo per questioni di tempi e di procedure, ma per un malessere profondo che pesa sul rapporto tra i cittadini e le istituzioni, in Italia e fuori d’Italia. Non è stato certamente per i tempi ristretti che la partecipazione al voto nelle ultime politiche all’estero è calata del 10%. Ma proprio per questo ogni energia deve essere spesa per curare il malessere della democrazia nell’unico modo possibile: la democrazia.

I deputati del PD eletti all’estero: Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta. 


Tutte le informazioni necessarie per partecipare alle elezioni.

Per votare i Comites, occorre prima registrarsi!
Si vota per corrispondenza entro il 19 dicembre 2014.

Principali scadenze:

Entro il 19 ottobre: presentazione liste candidati
Entro il 19 novembre: iscrizione al voto.
Entro il 19 dicembre: devono pervenire le schede elettorali votate

Il 19 dicembre 2014 si voterà in tutte le circoscrizioni consolari estere dove risiedono più di tremila cittadini italiani per eleggere i membri dei COMITES (Comitati degli Italiani all’Estero).


PER VOTARE CI SI DEVE ISCRIVERE PRESSO IL PROPRIO CONSOLATO ENTRO IL PROSSIMO 19 NOVEMBRE.


 Cosa sono i COMITES?

Sono organi elettivi che rappresentano i cittadini italiani residenti all’estero nei rapporti con gli Uffici consolari, pensati per permettere ai connazionali all’estero di partecipare attivamente alla vita della propria collettività.
 Sono composti da 12 membri nelle circoscrizioni in cui risiedano fino a 100.000 cittadini italiani. Il numero dei membri sale a 18 nelle circoscrizioni in cui risiedano più 100.000 cittadini italiani. 
I membri dei COMITES restano in carica cinque anni e non percepiscono alcuna remunerazione per la loro attività. 
In collaborazione con le Autorità consolari, con le Regioni e le autonomie locali e con altri organismi e associazioni operanti nella circoscrizione consolare, i COMITES promuovono, nell’interesse delle collettività italiane residenti, ogni iniziativa ritenuta utile in materia sociale e culturale, di assistenza sociale e scolastica, formazione professionale, settore ricreativo e tempo libero. 
I COMITES, previa intesa con le Autorità consolari, possono rappresentare alle Autorità e alle Istituzioni locali le istanze della collettività italiana residente nella circoscrizione.

Per chi si vota?

I membri dei COMITES sono eletti sulla base di liste di candidati formate e sottoscritte dai connazionali residenti in ciascuna circoscrizione consolare. C’e’ tempo per presentare le liste fino al 19 ottobre 2014. Per saperne di più sulle modalità di presentazione delle liste e sui requisiti di candidabilità:

MODELLO PRESENTAZIONE LISTE

MODELLO ACCETTAZIONE CANDIDATURE

CAUSE INELEGGIBILITA’ DLGS 267/2000 e 235/2012

Come ci si iscrive per votare?

I cittadini italiani maggiorenni residenti all’estero, iscritti nelle liste elettorali e residenti da almeno 6 mesi nella circoscrizione consolare, votano per corrispondenza, purché abbiano fatto pervenire all’Ufficio consolare di riferimento apposita domanda di iscrizione allegando anche copia del documento di identità. Le richieste di iscrizione dovranno pervenire entro il 19 novembre (e cioè trenta giorni prima della data stabilita per le elezioni).

Per informazioni specifiche e chiarimenti potete contattare la vostra Ambasciata o il vostro Consolato.

Riferimenti rete diplomatica per Paesi

Come si vota?

Entro il ventesimo giorno antecedente la data delle elezioni, l’Ufficio consolare competente invierà a ciascun elettore che abbia presentato la domanda di ammissione al voto e che sia in possesso dei requisiti di legge un plico contenente:

a) il materiale elettorale;
 b) un foglio informativo che illustrerà le modalità di voto
 c) una busta già affrancata per la restituzione della scheda consolare. Dopo aver espresso il proprio voto seguendo le istruzioni fornite, l’elettore dovrà restituire per posta all’Ufficio consolare competente la propria scheda elettorale, utilizzando la busta preaffrancata contenuta nel plico elettorale ricevuto.

La busta dovrà essere inviata al più presto possibile, in modo da giungere a destinazione non oltre le ore 24:00 del 19 dicembre 2014.


PER ISCRIVERVI, SCARICATE IL MODULO RELATIVO ALLA VOSTRA CIRCOSCRIZIONE CONSOLARE ED INVIATELO ENTRO IL 19 NOVEMBRE.


PER GLI ELETTORI RESIDENTI IN CANADA

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DOMANDA DI ISCRIZIONE PER I RESIDENTI AD OTTAWA

DOMANDA DI ISCRIZIONE PER I RESIDENTI A TORONTO

DOMANDA DI ISCRIZIONE PER I RESIDENTI A MONTREAL

DOMANDA DI ISCRIZIONE PER I RESIDENTI A VANCOUVER

PER GLI ELETTORI RESIDENTI NEGLI STATI UNITI D’AMERICA

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DOMANDA DI ISCRIZIONE PER I RESIDENTI A WASHINGTON

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PER GLI ELETTORI RESIDENTI IN MESSICO

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PER GLI ELETTORI RESIDENTI IN COSTARICA

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PER GLI ELETTORI RESIDENTI IN GUATEMALA

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