I contrattisti italiani che svolgono la loro attività negli Stati Uniti sono stufi delle ingiustizie economiche e lavorative che subiscono da tanti anni e chiedono al Governo italiano di intervenire per sanare una situazione non più tollerabile.
E’ quanto emerge dall’interrogazione presentata dagli On. Marco Fedi e Francesca La Marca, sottoscritta dai colleghi Farina, Garavini, Porta e Tacconi, e rivolta al Ministero degli Affari Esteri e al Ministero del Lavoro.
Nell’interrogazione i parlamentari eletti nella Circoscrizione estero evidenziano che sono oramai molti anni che il MAECI non concede a tale personale adeguamenti retributivi che rispecchino la dinamica del costo della vita negli USA e della crescita media delle retribuzioni del mercato del lavoro locale. Viene inoltre denunciata la mancanza di piani pensione adeguati, di schemi per la progressione delle carriere e di regole certe ed eque per la corresponsione degli straordinari. Un ulteriore elemento da non sottovalutare, secondo le valutazioni dei contrattisti locali, è il progressivo ridimensionamento dell’Euro nei confronti della divisa statunitense che ha avuto conseguenze molto penalizzanti sotto il profilo economico-finanziario per il predetto personale.
Nell’interrogazione – che riprende le rivendicazioni dei rappresentanti sindacali del personale a contratto della rete diplomatico-consolare degli Stati Uniti – si lamenta anche la mancanza di un adeguato sistema assicurativo per l’assistenza sanitaria dopo il pensionamento che spesso viene sostenuta dagli stessi contrattisti in pensione a costi molto penalizzanti rispetto ai redditi pensionistici degli interessati.
Proprio per questi motivi la sigla sindacale CONFSAL-UNSA, che rappresenta la stragrande maggioranza della categoria, è in procinto di indire lo stato di agitazione presso i ministeri competenti, non trascurando altri strumenti di protesta. I contrattisti, tra le altre cose, chiedono la piena e corretta applicazione del D. Lgs. N. 103/2000 relativo alla disciplina dei contratti e un maggior rispetto delle indicazioni fornite dalle organizzazioni sindacali in merito al carovita, alla crescita delle retribuzioni e alla copertura sanitaria.