6 DICEMBRE 2017 – La Commissione Esteri della Camera, in sede legislativa, ha varato a larghissima maggioranza, senza alcun voto contrario, la legge che istituisce la “Giornata nazionale degli italiani nel mondo”. La Camera, dunque, ha fatto il suo dovere verso gli italiani all’estero e mi auguro che il Senato, sia pure nel breve tempo che resta, faccia altrettanto in modo da raggiungere un riconoscimento atteso e giusto.
Questo atto è avvenuto in una data simbolica, il giorno del 110° anniversario di Monongah, il disastro minerario più grave della storia dell’emigrazione internazionale, nel quale perirono ufficialmente 171 italiani, di fatto molti di più perché non si è mai potuto accertare il numero preciso delle vittime.
Lo annuncio con emozione non solo perché una mia proposta di legge, dopo essere stata sottoscritta dalla maggioranza dei Deputati, è stata approvata con voto quasi unanime da un ramo del Parlamento, ma soprattutto perché gli italiani nel mondo sono stati considerati con il rispetto e l’onore che meritano. Per quanto hanno dato all’Italia in un secolo e mezzo di emigrazione e per quanto possono dare oggi e in futuro per sostenere un’attiva proiezione internazionale del Paese.
Nella dichiarazione di voto che per conto del PD ho avuto l’onore di consegnare in commissione, ho rimarcato che la “Giornata nazionale” si propone di richiamare, far conoscere e valorizzare le esperienze, le attività e il contributo apportato dai cittadini italiani all’estero nel campo della cultura e della diffusione della lingua italiana, della ricerca scientifica, delle attività imprenditoriali e professionali, del miglioramento dei rapporti multilaterali e della solidarietà internazionale.
La data del 31 gennaio, che ricorda la prima legge organica sull’emigrazione che l’Italia si è data, è stata scelta all’insegna della libertà e dei diritti dei migranti. Essa ci aiuta a comprendere come l’emigrazione italiana non appartenga solo ad un passato tanto difficile quanto nobile, ma costituisca un processo aperto e permanente, sia pure in forme di moderna mobilità e con protagonisti diversi.
La “Giornata nazionale”, dunque, se troverà in tempi celeri il consenso anche del Senato, servirà certamente a rivolgere a milioni di persone un pensiero di gratitudine e di apprezzamento per quanto hanno fatto, con il loro lavoro e con il loro sacrificio, per il miglioramento dell’Italia e dei Paesi nei quali hanno realizzato le loro prospettive di vita. Ma servirà anche ad accrescere la consapevolezza che l’Italia ha una grande leva nelle mani per favorire la proiezione del suo Sistema Paese nel mondo.
Ringrazio con convinzione i gruppi parlamentari che hanno approvato il disegno di legge, il mio gruppo, il PD, che lo ha fatto proprio, e con particolare gratitudine l’amico e relatore Marco Fedi, che con il suo impegno e la sua esperienza ha saputo pilotare il provvedimento fino al suo approdo.
27/07/2016
È stata assegnata alla Commissione Affari esteri della Camera la proposta di legge della deputata Pd Francesca La Marca volta ad istituire la “Giornata nazionale degli italiani nel mondo” il 12 ottobre . Il testo – dalla sottoscrizione plebiscitaria: 324 i firmatari, praticamente mezza Camera – sarà sottoposto ai pareri delle Commissioni Affari Costituzionali, Bilancio, Cultura e Lavoro.
Nel presentare il testo ai colleghi, La Marca prima ricorda che gli sciritti all’Aire sono quasi 5 milioni, poi cita a grandi linee i flussi migratori che, di fatto, dall’Italia non si sono mai fermati per sottolineare come “questa grande comunità italiana” sia “ oggi composta da cittadini italiani, che partecipano anche con il diritto di voto alla vita politica nazionale, da oriundi che desiderano mantenere con l’Italia un forte legame storico, linguistico e culturale, e sempre più da imprenditori, ricercatori e giovani professionisti che trovano spazi di lavoro e di vita all’estero. A questa grande comunità italiana, ricca e composita, la presente proposta di legge vuole dedicare una giornata nazionale di analisi, studio, riflessione, discussione e proposta, per un’osmosi di esperienze da valorizzare nel mondo e in Italia. Si vuole offrire, in sostanza, un’importante occasione per far crescere la consapevolezza che solo l’integrazione e la individuazione di percorsi di valorizzazione culturale possono assicurare la crescita civile e democratica e il contrasto di ogni forma di razzismo e di xenofobia”.
La Giornata nazionale degli italiani nel mondo, chiarisce La Marca, “intende rappresentare, divulgare e valorizzare le esperienze, le attività e il contributo sociale apportato dai cittadini italiani all’estero nel campo della cultura e della lingua italiane, della ricerca scientifica, delle attività imprenditoriali e professionali e della solidarietà internazionale: un’esperienza feconda e un impegno comune per l’integrazione”.
La data scelta sarebbe il 12 ottobre che “nella tradizione dell’emigrazione transoceanica” – La Marca è nata in Canada – “è fortemente evocativa del mito colombiano, che per le nostre comunità emigrate da lungo tempo è un simbolo identitario e di affermazione della loro peculiarità storica e culturale. Far coincidere la data delle celebrazioni e delle iniziative in Italia e all’estero può essere un ulteriore elemento di legame e di condivisione culturale”.
Obiettivo della proposta di legge, dunque, “aggiungere valore alla democrazia italiana soprattutto nel campo della cultura e delle buone pratiche di integrazione, riportando in Italia il meglio delle esperienze che gli italiani hanno vissuto come emigrati e come «nuovi cittadini» di importanti Paesi del mondo”.
Il testo si compone di tre articoli.
“Art. 1. (Istituzione della Giornata nazionale degli italiani nel mondo).
1. La Repubblica riconosce il giorno 12 ottobre quale Giornata nazionale degli italiani nel mondo, di seguito denominata «Giornata nazionale», al fine di far conoscere l’apporto dato dai nostri emigrati alla modernizzazione e allo sviluppo della società nazionale e di valorizzare le esperienze, le attività e il contributo sociale degli italiani all’estero nel campo della cultura e della lingua italiane, della ricerca scientifica, delle attività imprenditoriali e professionali e della solidarietà internazionale.
2. La Giornata nazionale non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.
Art. 2. (Iniziative culturali e celebrazioni).
1. In occasione della Giornata nazionale sono promossi in Italia e all’estero cerimonie, iniziative e incontri volti a promuovere e divulgare le attività, le esperienze multiculturali e le professionalità acquisite in contesti internazionali dai cittadini italiani all’estero nei campi di cui all’articolo 1.
Art. 3. (Clausola di invarianza finanziaria).
1. Dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. (aise)