NEWSLETTER: AUGURI E BILANCI DI FINE LEGISLATURA

Newsletter 31 – 22 dicembre 2017

Cari amici,

Con simultaneità quasi perfetta, la legge di bilancio per il 2018 è stata approvata mentre la legislatura si chiude.

In questa legislatura, grazie al governo guidato dal Partito Democratico, e al lavoro svolto dai suoi deputati eletti all’estero, sono stati conseguiti miglioramenti sostanziali per gli italiani nel mondo.

Negli ultimi anni, man mano che i morsi della crisi si sono allentati, è gradualmente cambiato l’atteggiamento del governo e della maggioranza verso gli italiani all’estero. La dura lezione della crisi economica ha fatto capire a un po’ tutti che senza una proiezione globale l’Italia stenta ad avere un futuro.

Per questo motivo continuerò il mio lavoro con impegno e costanza, sicura che gli italiani all’estero sono il crocevia di questo cammino. L’Italia ha tutto da guadagnare se prima possibile se ne rende conto.

Un sincero ringraziamento a quanti hanno arricchito il mio lavoro con suggerimenti e consigli.

Un caro saluto,

Francesca La Marca 

DEPUTATI DEL PARTITO DEMOCRATICO: ECCO LE RISORSE AGGIUNTIVE PER GLI ITALIANI NEL MONDO OTTENUTE NELLA LEGGE DI BILANCIO 2018  

Le scelte del Governo a maggioranza PD:

  • Fondo per la promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo: 150 milioni euro in quattro anni
  • Istituti di cultura: 2018: +3,5 milioni – 2019/2020: +4,6 milioni; nel triennio: +12,7 milioni
  • Corsi lingua e cultura (enti gestori): +2,1 milioni euro
  • Dante Alighieri: +700.000 euro
  • Scuole paritarie: 1,8 milioni euro
  • Cattedre di italianistica: 2018: +1,9 milioni – 2019/2020: +2,3 milioni euro
  • Contingente scolastico inviato all’estero: +50 unità di ruolo ex Decreto Buona Scuola
  • Personale e servizi consolari: +100 unità di personale a contratto; +150 unità di personale di ruolo nel prossimo biennio. Stabilizzazione del trattamento previdenziale del personale a contratto
  • Promozione integrata all’estero per l’incentivazione del turismo:2018: +5 milioni euro. 

I miglioramenti ottenuti in Parlamento:

  • Corsi di lingua e cultura italiana (enti gestori): + 2 milioni euro, a decorrere dal 2018 (l’aumento, dunque, diventa permanente)
  • Lettorati di lingua italiana presso atenei esteri: +200.000 euro
  • Consiglio generale degli italiani all’estero (CGIE): 2018: +400.000 euro 
  • COMITES: 2018: + 1 milione euro
  • Personale a contratto: adeguamento retribuzioni ferme da anni +600.000 
  • Agenzie di stampa specializzate per gli italiani all’estero: +400.000 euro
  • Stampa italiana all’estero: +1 milione euro
  • Camere di commercio italiane all’estero: +1,5 milioni euro per il 2018, + 1,5 milioni euro per il 2019, + 2 milioni euro per il 2020
  • Promozione all’estero del made in Italy nel settore agroalimentare: 2018: 2 milioni euro; 2019: 2 milioni; 2020: 3 milioni
  • Emergenza Venezuela: + 1 milione euro, in aggiunta al milione già stanziato

LA MARCA (PD): NUOVO E IMPORTANTE SOSTEGNO AL SISTEMA DI PROMOZIONE DELLA LINGUA E CULTURA ITALIANA IN CANADA

Il sistema di promozione della lingua e della cultura italiana in Canada ha ricevuto un ulteriore sostegno dalla ripartizione dei due milioni di euro provenienti dal Fondo per la promozione della lingua e la cultura italiana nel mondo.

Merito, intanto, dei governi Renzi e Gentiloni che hanno istituito un fondo quadriennale dotato di 150 milioni di euro, che ha dato quest’anno i suoi primi frutti e ancora di più ne darà in quelli futuri.

In virtù di tale ripartizione, il Centro Scuola di Toronto ha ottenuto ulteriori 112.250.000 euro, il PICAI e il CESDA di Montreal rispettivamente altri 35.000 e 15.000, il CCI di Vancouver altri 67.000, l’ente gestore di Edmonton 4.000, la Dante Alighieri di Calgary 4.000, il Centro Giovanile Formativo Italo-canadese di Ottawa un integrativo di 10.000 euro.

Si tratta – ripeto – di somme aggiuntive rispetto a quelle già attribuite nel corso del corrente anno.

Siamo di fronte ad un’azione strategica dell’Italia, si tratta dunque di investimenti che nel quadro della promozione integrata del Sistema Italia, adottata dal Ministero degli esteri, non potrà non dare risultati concreti a beneficio delle nostre comunità e più in generale del Paese. Soprattutto nei rapporti con una realtà aperta, multiculturale e multilinguistica come quella canadese.

Questa ferma convinzione mi ha spinto ad interessarmi assiduamente dei sostegni pubblici agli enti gestori, con atti parlamentari e contatti diretti, noti e documentati, con i responsabili di settore.

Naturalmente, c’è ancora un cammino da fare e gli stessi finanziamenti non sono mai sufficienti per sopperire alle molteplici e crescenti esigenze; è importante, tuttavia, che dopo una pausa in chiaroscuro si stia ritrovando la consapevolezza che il Canada rappresenti uno dei terreni avanzati della promozione linguistica e culturale dell’Italia nel mondo

Tra i finanziamenti menzionati, tutti necessari, voglio sottolineare il particolare significato di quello ad un ente di grande qualità, come il Centro Scuola, che consente di salvaguardare i corsi integrati nel sistema scolastico locale, organizzati dal Provveditorato cattolico e frequentati da circa 8.000 studenti, non solo di origine italiana. Segnalo, inoltre, il valore del reinserimento nei programmi pubblici italiani di sostegno dell’attività di ente storico come il PICAI, che per tre anni ha svolto il suo servizio a beneficio della comunità solo con i suoi mezzi, e della comparsa di un nuovo ente, il CESDA. Di questo va dato atto alla professionalità e allo spirito di sacrificio degli operatori, nonché all’impegno del Console Rusconi che ha ben rappresentato in sede ministeriale l’esigenza di un rilancio di questo settore. Non meno significativa, inoltre, l’attività degli enti di Vancouver, Edmonton ed Ottawa, impegnati a far vivere le espressioni linguistiche e culturali di un Paese, l’Italia, che su questo piano continua ad avere una grande forza di suggestione e di attrazione.

ALLA CAMERA APPROVATA LA MIA PROPOSTA SULLA “GIORNATA NAZIONALE DEGLI ITALIANI NEL MONDO”

La Commissione Esteri della Camera, in sede legislativa, ha varato a larghissima maggioranza, senza alcun voto contrario, la legge che istituisce la “Giornata nazionale degli italiani nel mondo”. La Camera, dunque, ha fatto il suo dovere verso gli italiani all’estero e mi auguro che il Senato, sia pure nel breve tempo che resta, faccia altrettanto in modo da raggiungere un riconoscimento atteso e giusto.

Questo atto è avvenuto in una data simbolica, il 6 dicembre, giorno del 110° anniversario di Monongah, il disastro minerario più grave della storia dell’emigrazione internazionale, nel quale perirono ufficialmente 171 italiani, di fatto molti di più perché non si è mai potuto accertare il numero preciso delle vittime.

Lo annuncio con emozione non solo perché una mia proposta di legge, dopo essere stata sottoscritta dalla maggioranza dei Deputati, è stata approvata con voto quasi unanime da un ramo del Parlamento, ma soprattutto perché gli italiani nel mondo sono stati considerati con il rispetto e l’onore che meritano. Per quanto hanno dato all’Italia in un secolo e mezzo di emigrazione e per quanto possono dare oggi e in futuro per sostenere un’attiva proiezione internazionale del Paese.

Nella dichiarazione di voto che per conto del PD ho avuto l’onore di consegnare in commissione, ho rimarcato che la “Giornata nazionale” si propone di richiamare, far conoscere e valorizzare le esperienze, le attività e il contributo apportato dai cittadini italiani all’estero nel campo della cultura e della diffusione della lingua italiana, della ricerca scientifica, delle attività imprenditoriali e professionali, del miglioramento dei rapporti multilaterali e della solidarietà internazionale.

La data del 31 gennaio, che ricorda la prima legge organica sull’emigrazione che l’Italia si è data, è stata scelta all’insegna della libertà e dei diritti dei migranti. Essa ci aiuta a comprendere come l’emigrazione italiana non appartenga solo ad un passato tanto difficile quanto nobile, ma costituisca un processo aperto e permanente, sia pure in forme di moderna mobilità e con protagonisti diversi.

La “Giornata nazionale”, dunque, se troverà in tempi celeri il consenso anche del Senato, servirà certamente a rivolgere a milioni di persone un pensiero di gratitudine e di apprezzamento per quanto hanno fatto, con il loro lavoro e con il loro sacrificio, per il miglioramento dell’Italia e dei Paesi nei quali hanno realizzato le loro prospettive di vita. Ma servirà anche ad accrescere la consapevolezza che l’Italia ha una grande leva nelle mani per favorire la proiezione del suo Sistema Paese nel mondo.

Ringrazio con convinzione i gruppi parlamentari che hanno approvato il disegno di legge, il mio gruppo, il PD, che lo ha fatto proprio, e con particolare gratitudine l’amico e relatore Marco Fedi, che con il suo impegno e la sua esperienza ha saputo pilotare il provvedimento fino al suo approdo.

IL TESTO DELLA LEGGE APPROVATO ALLA CAMERA >>

INCONTRI RECENTI

A JELSI (CB) PER LA PRESENTAZIONE DI UNA RICERCA SULLA COMUNITÀ JELSESE DI MONTREAL;

Con il collega Marco Fedi ho partecipato nel comune molisano di Jelsi (CB) alla presentazione della ricerca realizzata dalla laureanda magistrale Florence Jouvencel (Università Diderot di Parigi e di Bologna) dal titolo: “Dal Molise a Montreal. L’emigrazione nel contesto del dopoguerra. Studio di un caso: il paese di Jelsi”. All’evento, oltre al Sindaco Salvatore D’Amico e al Parroco don Peppino Cardegna, hanno partecipato lo scrittore Michael Mirolla, nativo di Jelsi e residente a Toronto, venuto per l’occasione espressamente dal Canada, e come esperto di emigrazione il prof. Norberto Lombardi, a sua volta originario del comune molisano.

La manifestazione, che si è giovata del consueto impegno di Antonio Maiorano, è stata condotta da Giuseppe Pirro e animata dal complesso dei fratelli Di Vico, nonché dai ragazzi della locale scuola elementare “Tedeschi” e media “D’Amico”, coordinati dai loro insegnanti. Gli stessi alunni, l’indomani, hanno partecipato all’attribuzione delle borse di studio da parte dell’Associazione San Amanzio per una ricerca sull’emigrazione condotta nei mesi passati. In collegamento streaming con Montreal, sono intervenuti il Presidente dell’Associazione S. Anna Andrea Passarelli, il Vice Presidente della Federazione delle associazioni molisane del Quebec Gennaro Panzera, Joe Panzera, titolare della CIOT, la Presidente del COMITES Giovanna Giordano e Veronica Carbonaro, che ha dato all’autrice un valido contribuito alla realizzazione delle interviste dei jelsesi di Montreal.

Nell’articolata presentazione della tesi di ricerca, Florence Jouvencel ha parlato delle fonti consultate e della metodologia seguita, delle ragioni obiettive e delle motivazioni personali che hanno spinto a partire, della scelta di Montreal tra le tante possibili, del sistema a chiamata e del difficile insediamento iniziale, delle problematiche inerenti al lavoro e alle relazioni sociali esistenti nei primi decenni del dopoguerra, delle tensioni tra francofoni e anglofoni e delle dinamiche multiculturali di un Paese come il Canada, dell’acquisizione di una nuova identità in una società complessa, concludendo con un’attenta disanima delle forme di relazione tra la comunità di Jelsi e quella jelsese di Montreal.

Nel mio intervento ho voluto esprimere la mia ammirazione per la tradizione della festa del grano, osservata sia a Jelsi che a Montreal con la preparazione di originali raffigurazioni realizzate con spighe e chicchi di grano, e ho richiamato alcuni dei motivi della tesi sulla base dell’esperienza vissuta come emigrata meridionale di seconda generazione nel contesto canadese.

L’on. Marco Fedi, a sua volta, si è impegnato a promuovere più attivi collegamenti tra la comunità molisana e i gruppi di jelsesi presenti in terra australiana, soprattutto nell’area di Perth. Egli si è poi soffermato sui mutamenti che ha attraversato, alla luce dei fenomeni globali di migrazione, il tema dell’identità, rispetto al quale l’esperienza australiana rappresenta un utile laboratorio.

La ricerca, al di là del suo indiscutibile merito scientifico, è stata considerata da tutti i presenti, oltre che un fondamentale contributo di conoscenza, un’efficace base per un ulteriore sviluppo dei rapporti, già notevolmente fervidi, tra la comunità di partenza e quella di arrivo.

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