“Un buon risultato per il Pd che all’estero si prende una rivincita sulla Lega. Mi auguro però che tra cinque anni anche chi vive fuori dai confini dell’Ue possa votare per i propri rappresentanti nel Parlamento dell’Unione europea”. Così a 9colonne la deputata del Pd eletta in Nord-Centro America Francesca La Marca che definisce “un limite” l’esclusione dal voto per le europee dei cittadini italiani residenti all’estero in un Paese che non fa parte dell’UE: “Si può lavorare in Canada o negli Stati Uniti, sentirsi europei e non poter votare? La situazione è molto complessa ed è necessario trovare una soluzione”.
Tornando all’Italia, La Marca definisce invece “preoccupante” il boom della Lega: “Specie a Riace e Lampedusa, comuni simbolo della questione migranti. Lì la Lega vince ed è il primo partito. Questo è qualcosa su cui riflettere. Le decisioni del popolo vanno rispettate ma nello stesso tempo dobbiamo prendere atto che ci troviamo di fronte a un problema non banale. Bisogna cambiare tante cose. Ma leggo i dati delle europee – aggiunge La Marca – anche in modo incoraggiante. Possiamo essere contenti del risultato ottenuto. Un primo passo è stato fatto. C’è un barlume di speranza – spiega la deputata eletta all’estero – è possibile contrastare una destra che fa paura. Il Pd ha dimostrato di poter superare il Movimento 5 Stelle e credo come Zingaretti che questo voto è una ripartenza”.
Infine la deputata del Pd ricorda che se il “il Pd è il partito più votato tra gli italiani all’estero è anche grazie all’associazionismo, all’impegno dei volontario e dei militanti. Ma anche perché in questi anni si è lavorato bene, perché esiste una rete solida del Pd nel mondo”. “Non è vero che per votare bisogna per forza vivere in Italia – conclude La Marca – a volte si vede meglio da fuori, oltre confine si è più obiettivi e si riconoscono le problematiche del Paese. Ancora una volta gli italiani all’estero hanno dimostrato di saper ‘guardare’ all’Italia”. Quello che conta per La Marca è, ora come non mai, tornare ai contenuti: “Serve una politica serie e un progetto serio per gli italiani all’estero” alla luce dei numeri e di un fenomeno, quello dell’emigrazione, che non sembra arrestarsi. (27 mag – PO / Gil)
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